Con lo smartphone non si può misurare la pressione sanguigna, questo dovrebbe essere chiaro a tutti gli utenti. Tuttavia, gli store di applicazioni ufficiali sono pieni di software che promettono di trasformare il proprio device in un apparecchio per controllare la pressione del sangue. Purtroppo, sono ancora tanti gli utenti che ritengono attendibili delle applicazioni che come unico scopo hanno quello di vendere pubblicità: le conseguenze possono essere molto pericolose.
Le app che misurano la pressione non dovrebbero esistere
Chi si affida a questi sistemi per controllare uno dei propri parametri vitali può andare incontro a seri rischi: immaginate che conseguenze potrebbero esserci se un iperteso leggesse sullo smartphone valori in standard quando invece è in preda a un picco di pressione sanguigna.
Proprio per cercare di aumentare la sensibilità sull’argomento, gli esperti della John Hopkins University School of Medicine si sono presi la briga di provare a fondo una delle applicazioni, che promettono la rilevazione della pressione sanguigna, più utilizzate su smartphone. Com’era prevedibile, i ricercatori hanno sottolineato l’estrema imprecisione di questi software, che – solo nel 24% dei casi (e per pura casualità) – hanno effettivamente mostrato risultati più o meno vicini alla realtà.
Le applicazioni di questo tipo dovrebbero essere eliminate in massa dagli store, diventare inaccessibili. Vendono qualcosa che gli smartphone non sono in grado di fare perché non hanno l’hardware necessario per riuscirci: basti pensare che alcuni fra questi software si offrono di rilevare la pressione sanguigna semplicemente appoggiando il dito su un punto qualsiasi dello schermo.
Se siete interessati ad approfondire, a questo indirizzo trovate l’intero test prodotto dall’università.