La Polizia Postale avverte di una nuova truffa telefonica WhatsApp

La Polizia Postale sta avvertendo tutti gli utenti circa una nuova truffa telefonica che sta correndo su WhatsApp, molto pericolosa.
La Polizia Postale avverte di una nuova truffa telefonica WhatsApp

In queste ore la Polizia Postale è impegnata in una campagna di alert per avvertire tutti gli utenti italiani circa una nuova pericolosa truffa telefonica che corre su WhatsApp. Le tecniche che i cybercriminali utilizzano per mettere sotto scacco le vittime sono sempre differenti. Questo perché online le notizie corrono e molti dei loro stratagemmi vengono smascherati.

Nondimeno, in questi giorni truffe molto pericolose stanno diventando ancora più insidiose, come questa nuova che si sta diffondendo a macchia d’olio sulla piattaforma di messaggistica istantanea più famosa al mondo. Una situazione spiacevole, che potrebbe far cadere nella trappola anche gli utenti più esperti e meno ingenui.

La Polizia Postale ha spiegato: “Le strategie utilizzate per rendere credibili le nuove truffe telefoniche mirano a superare la naturale diffidenza degli utenti verso numerazioni internazionali e contatti sconosciuti, utilizzando nomi presenti in rubrica e utenze con prefisso +39“.

Ieri vi abbiamo parlato delle truffe del curriculum, che sta facendo strage di utenti ultimamente e che utilizza numerazioni con prefisso nazionale italiano. In questo caso, invece, la nuova truffa telefonica WhatsApp sfrutta nomi che la vittima ha tra i contatti in rubrica.

Come funziona la nuova truffa telefonica WhatsApp

Gli esperti della Polizia Postale hanno descritto il metodo con cui i criminali agganciano la vittima nella nuova truffa telefonica WhatsApp. L’utente riceve un messaggio con scritto: “Ciao! Per favore votate… è la figlia della mia amica, il premio principale è una borsa di studio“.

In questo caso il messaggio arriva su WhatsApp, contiene un link da cliccare per partecipare al concorso e soprattutto è stato inviato da un contatto presente in rubrica“, spiega la Polizia Postale. “La proposta potrà sembrare invitante e il messaggio del nostro amico innocuo. Al contrario, cliccando su link fraudolenti e comunicando i nostri dati personali, cybercriminali senza scrupoli possono accedere ai contatti presenti in rubrica, impadronirsi dei nostri account, rubare la nostra identità per commettere altre truffe“.

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