Un documento del tribunale di Los Angeles ha svelato che due agenti del dipartimento di polizia locale sono stati licenziati per aver giocato a Pokémon Go, tra le altre cose.
I due ufficiali di polizia si chiamano Louis Lozano ed Eric Mitchell, agenti in servizio con un totale combinato di 28 anni di lavoro, e sono stati ritenuti colpevoli di non aver risposto ad una richiesta di intervento da parte di un ufficiale in comando per la gestione di una rapina in corso.
I due, invece di accogliere la chiamata, hanno lasciato l’area nella speranza di catturare Snorlaxes e Togetics nel popolare gioco online in Realtà Aumentata. I fatti risalgono al 2017. Questa scelta, testimoniata dalla dash cam del sistema di video digitale installato nelle auto della polizia, insieme ai tentativi di mentire sulle loro azioni, ha portato infine al licenziamento.
Gli avvocati di Lozano e Mitchell hanno puntato proprio su quest’ultimo aspetto, nel tentativo di impugnare la decisione del tribunale, sostenendo che l’uso del filmato del sistema DICVS come parte dell’indagine ufficiale violasse le protezioni sulla privacy delle conversazioni private tra i due agenti. L’appello è stato tuttavia respinto lo scorso 7 gennaio.
Dal rapporto allegato alla sentenza è possibile leggere le conversazioni trascritte degli agenti e dei loro spostamenti legati alla ricerca dei Pokémon virtuali. Alla fine, Mitchell festeggia dicendo al collega: “Ti ho preso un nuovo Pokémon oggi, amico!“.
Pokémon Go è un popolare free-to-play basato su realtà aumentata geolocalizzata con GPS lanciato nel 2016 per smartphone iOS e Android. Il gioco permette di sfruttare la fotocamera del dispositivo per inquadrare il mondo reale e catturare Pokémon selvatici virtuali che possono apparire in varie zone, sfruttando gli spostamenti registrati tramite la geolocalizzazione. Il titolo, neanche a dirlo, è stato un successo clamoroso, che ha coinvolto praticamente tutti: anche chi, a quanto pare, in quel momento avrebbe dovuto pensare ad altre faccende.