Pirateria Online: vedere contenuti illegalmente non costituisce reato

Sta facendo discutere l'assoluzione di 13 italiani inizialmente accusati di ricettazione perché sfruttavano la pirateria online in streaming.
Pirateria Online: vedere contenuti illegalmente non costituisce reato

La lotta alla pirateria online continua in Italia, ma la sentenza di due giudici sembra aver messo in chiaro le cose. Infatti, alcuni utenti, accusati di ricettazione per aver fruito di contenuti streaming protetti da copyright, a seguito del pagamento di un abbonamento illegale, sono stati assolti. Per questo, infatti, la sanzione amministrativa è di 154€ e non costituisce reato.

Non esistono elementi tali da provare che gli imputati abbiano partecipato alle attività di produzione e immissione in circolazione dei supporti informatici, né che li abbiano detenuti per immetterli in commercio“, ha dichiarato la giudice Roberta Maggio durante il processo a Legge dove erano imputate 13 persone. “Emerge pacificamente che la detenzione dei supporti informatici fosse finalizzata a meri scopi di natura personale“.

Nondimeno, questo non è un caso isolato. Lo scorso aprile, con la Giudice Bianca Maria Todaro, gli imputati erano stati assolti perché “il fatto non è previsto dalla legge come reato“. Queste sentenze hanno sollevato numerose domande sull’effettiva deterrenza delle attuali leggi contro la pirateria online e digitale.

Pirateria Online e attuali sentenze: quali implicazioni per il futuro

La decisione delle due giudici potrebbe avere ripercussioni significative sulla lotta alla pirateria online legata agli utenti che fruiscono dei contenuti illegalmente:

  • precedente legale che chiarisce l’attuale normativa di legge che differenzia tra ricettazione e illecito amministrativo;
  • dibattito sulla pirateria nei confronti della reale efficacia delle misure anti-pezzotto;
  • possibile modifiche legislative per rendere le norme più attuali e specifiche.

Ovviamente, l’industria dell’intrattenimento e dello sport, principali vittime della pirateria online, guardano con preoccupazione a questa decisione. Addirittura Mediaset Premium si era costituita come parte civile, chiedendo un risarcimento di 80mila euro.

Il timore di chi è categorico è che questa sentenza possa indebolire gli sforzi per contrastare la pirateria streaming illegale di IPTV e Pezzotto che è causa di perdite milionarie ogni anno. Tuttavia la legge italiana parla chiaro.

Cosa significano queste sentenze per gli utenti

Nonostante la sentenza di queste due giudici, è importante ricordare che la pirateria online è illegale così come illegale è l’utilizzo del pezzotto. Inoltre, visti i precedenti, le sanzioni potrebbero inasprirsi in futuro. Infine, il rischio di incorrere in problemi legali persiste.

Tra l’altro questa sentenza potrebbe essere solo un capitolo di una battaglia più lunga e più ampia. Infatti, secondo gli esperti, è molto probabile che vedremo appelli e ricorsi contro questa decisione oltre che nuove strategie di contrasto allo streaming illegale e una possibile inaugurazione di altre leggi in materia.

 

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