Piracy Shield, una royal rumble: AGCOM diffida DAZN

L'Autorità ha diffidato DAZN per l'incidente relativo alla piattaforma Piracy Shield, l'errore ha messo fuori uso il servizio Google Drive.

Il consiglio di AGCOM ha deciso di diffidare DAZN in qualità di segnalatore accreditato su Piracy Shield, la piattaforma antipirateria implementata da Lega Serie A e adottata dalla stessa Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. La ragione è da ricercare nell’incidente di sabato, quando è stato bloccato per errore un dominio utilizzato da Google Drive, impedendo agli utenti la corretta fruizione del servizio. Ecco quanto si legge nel comunicato giunto in redazione.

Il Consiglio dell’Autorità, nella riunione odierna, alla luce della relazione tecnica presentata dagli uffici competenti sull’evento occorso sabato sera in relazione ad una segnalazione di blocco riferita per errore a Google Drive, ha deciso di diffidare DAZN in qualità di segnalatore accreditato sulla piattaforma Piracy Shield, ad assicurare la massima diligenza e il massimo rigore nella presentazione delle istanze di blocco e nella raccolta delle relative prove. L’Autorità si è riservata di adottare tutti i provvedimenti di competenza in caso di inottemperanza.

Piracy Shield: AGCOM diffida DAZN

Tra le realtà direttamente coinvolte, Lega Serie A avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di denunciare Google per non aver rimosso i link verso i siti e le applicazioni che forniscono accesso agli streaming non autorizzati delle partite. Per lo stesso motivo, anche l’Autorità ha scelto di non scusarsi con il gruppo di Mountain View e con i suoi utenti, anzi, rincarando la dose. C’è poi l’associazione di categoria Assoprovider, che ha presentato un esposto alla Corte dei Conti, puntando il dito proprio contro AGCOM, mentre Codacons ha invocato il sequestro della piattaforma.

L’evento ha poi scatenato una serie di reazioni nel mondo della politica, con Adolfo Urso (ministro delle Imprese e del Made in Italy) che ha invitato gli operatori a una maggiore collaborazione, mentre Giulia Pastorella (deputata di Azione) ha chiesto un’interrogazione parlamentare per far luce su quanto accaduto. Insomma, una sorta di royal rumble in scena sul ring dell’iniziativa antipirateria.

Un nuovo richiamo per Google e Cloudflare

Nel comunicato, pur senza citarle in modo esplicito, AGCOM ha richiamato realtà come Google e Cloudflare, spingendole all’iscrizione alla piattaforma.

L’Autorità … ha inoltre rivolto un richiamo … a tutte le categorie di soggetti perché provvedano … ad accreditarsi alla piattaforma Piracy Shield. Si tratta dei gestori di motori di ricerca e dei fornitori di servizi della società dell’informazione coinvolti a qualsiasi titolo nell’accessibilità del sito Web o dei servizi illegali, compresi i fornitori di servizi di VPN e di DNS pubblicamente disponibili, ovunque residenti e ovunque
localizzati.

Infine, il consiglio ha respinto la proposta avanzata dalla commissaria Elisa Giomi relativa alla sospensione dell’attività di Piracy Shield.

Fonte: AGCOM

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