Nonostante l’errore di Piracy Shield nei confronti di Google Drive, scambiato per un sito di IPTV e Pezzotto illegali, sia rientrato continuano le polemiche in merito. Quello che non va giù ai più è la facilità con cui questa applicazione anti-pirateria possa bloccare domini che ritiene illegali, creando così problemi agli utenti nel caso questi siano semplicemente servizi.
Tuttavia, non è mancata la risposta “per le rime” di Agcom a Google, facendo seguito a tutte le lamentele che continuano a riempire il web in questi giorni. Invece di chiedere scusa, come molti si aspettavano, il garante ha affondato il coltello nel colosso di Mountain View. Massimiliano Capitanio, commissario Agcom, ha infatti dichiarato:
Non posso usare complicità come termine o connivenza o corresponsabilità, ma c’è una mancanza di collaborazione piena da parte di due soggetti come Google e Cloudflare. Costruire un percorso insieme può essere utile. Se si è verificato questo problema, e non è una scusante per quello di grave che è accaduto, è perché nonostante la legge imponga a tutti i fornitori di servizi media-audiovisivi di iscriversi alla piattaforma, i signori di Google e di Cloudflare, hanno deciso di non iscriversi alla piattaforma e non iscrivendosi alla piattaforma per esempio Google non ha potuto comunicare la whitelist. Che esiste, ne è stata fornita una dall’agenzia nazionale della cyberiscurezza e poi ci sono le whitelist da chi ha partecipato al tavolo.
Piracy Shield e Google Drive: Agcom riconosce comunque l’errore
Non lascia spazio a dubbi la dichiarazione di Capitanio, commissario Agcom. La lotta a IPTV e Pezzotto è il primo obiettivo contro la pirateria dei diritti di autore e la diffusione di contenuti a pagamento in maniera illegale. Tuttavia, ha anche ammesso che quello che è successo a Google Drive per opera di Piracy Shield è un errore grave:
Quello che è avvenuto ieri sera è grave, anche perché lo reputo un qualcosa di più di una distrazione. Tant’è che l’autorità secondo me nella sua autonomia e indipendenza potrebbe anche valutare che chi fa le segnalazioni e non si attiene rigorosamente a quanto previsto dalla legge, se qualcuno dovesse disattendere in maniera continua un certo rigore potrebbe essere anche escluso.
Cos’è successo sabato a Piracy Shield
Sempre Capitanio è entrato nel merito dell’errore di Piracy Shield che per circa sei ore ha bloccato Google Drive. Secondo il commissario Agcom “questa è una guerra alla criminalità organizzata e a una forma mentis devastante che toglie risorse al Paese che potrebbero essere destinate ad altro e toglie posti di lavoro. È in corso un incendio di proporzioni devastanti, è ovvio che vorremmo che i vigili del fuoco quando arrivano spengano solo l’incendio senza mandare acqua o schiuma sulle altre cose“.
In conclusione, Piracy Shield ha fatto un errore grave, ma secondo Capitanio è inevitabile che possa succedere questo “in guerra”. Quello su cui Agcom vuole concentrarsi è che “nella stessa giornata sono stati complessivamente disabilitati oltre 200 indirizzi IP senza alcun tipo di problematica“.