Sta facendo discutere la popolarità che ha raggiunto un nuovo motore di ricerca di immagini per il Web. Si chiama PimEyes e da quando è diventato famoso ha scioccato parecchi utenti di tutto il mondo. La sua funzionalità, accessibile a pochi euro al mese, è tanto sorprendente quanto pericolosa.
In sostanza, si tratta di un motore di ricerca classico che in un certo senso funziona come Google. La sua particolarità è che si rivolge alla ricerca di immagini. A 29,99 dollari al mese, negli Stati Uniti, e 35,99 euro, in Italia, chiunque potrebbe scovare in internet tutte le tue foto più private e archiviare le tue informazioni sensibili.
Il procedimento è semplice. Carichi una foto del volto di chi stai cercando nel Web, accetti i termini e le condizioni del servizio e in pochi secondi PimEyes ti fornirà un mini database di foto con protagonisti coloro che sono ritenuti simili al volto richiesto.
PimEyes non solo recupera tutte le foto, ma fornisce anche i collegamenti alle pagine da cui sono state recuperate le immagini. Il noto giornale The New York Times ha provato questo motore di ricerca utilizzando i volti di una dozzina dei suoi giornalisti ed ecco i risultati:
PimEyes ha trovato foto di ogni persona, alcune che i giornalisti non avevano mai visto prima, anche quando indossavano occhiali da sole o una mascherina, o il loro viso era girato dall’altra parte della telecamera, nell’immagine utilizzata per condurre la ricerca.
Perciò nasce spontanea una domanda: PimEyes rispetta la nostra privacy? Forse tutti i nostri dati e le nostre informazioni personali sono in pericolo, così come la reputazione di qualcuno. In pratica, stando a quanto dichiarato dal The New York Times, tutti potrebbero ricevere uno storico di ciò che forse nemmeno noi ci ricordiamo.
PimEyes sperava che gli utenti agissero eticamente
Fondamentalmente PimEyes dovrebbe permettere la ricerca di foto solo al diretto interessato o di chi ha dato il consenso esplicito alla persona che sta effettuando la ricerca. Tuttavia, pare abbastanza ingenua l’idea del suo nuovo proprietario, Giorgi Gobronidze, il quale, al The New York Times, avrebbe detto che gli utenti dovrebbero cercare solo i propri volti o quelli di persone che hanno acconsentito.
Nondimeno, PimEyes, per quanto ne sappiamo, non ha ancora controlli attivi per impedire a chiunque di cercare un volto che non è il suo. Il pericolo è perciò che questo motore di ricerca possa essere utilizzato come fonte per ottenere foto capaci di ricattare qualcuno. Ecco cosa ha detto in merito Ella Jakubowska, consulente di European Digital Rights, un gruppo di difesa della privacy:
Si tratta di stalkerware in base alla progettazione, qualunque cosa dicano.
Purtroppo non esistono strumenti specifici atti a scongiurare che qualcuno possa divertirsi cercando le nostre foto private e, magari, nel caso usarle con lo scopo di estorcere denaro. Tuttavia, c’è un sistema antivirus professionale che monitora il Web e ci avvisa se i nostri dati personali sono stati pubblicati su forum pericolosi o Dark Web.
Questa potente soluzione per la sicurezza informatica è Norton 360 Deluxe che include tantissime altre funzionalità in grado di preservare la nostra privacy e proteggere le nostre informazioni sensibili da qualsiasi attacco cybercriminale, malware, trojan bancario o, come in questo caso, curioso del Web.