Sarà il Ministero delle Comunicazioni ad occuparsi del trading delle frequenze secondo il nuovo decreto legislativo che recepisce le direttive comunitarie. Finora era l’Autorità Garante per le Telecomunicazioni ad occuparsi della cosa. Adesso sarà diretto compito del Ministro sia controllare la vendita, sia verificare l’attuazione delle leggi anti trust in merito.
Nessuna novità invece sul reforming, ovvero la possibilità di utilizzare le frequenze GSM per l’UMTS e viceversa. In particolare per IPSE 2000, che ha indicato più volte la volontà di non pagare per le frequenze aggiuntive, è tutta una questione di tempo, dato che il pagamento di questo spettro aggiuntivo è stabilito in rate decennali. Nel frattempo Maurizio Gasparri, Ministro delle Comunicazioni, ha finalmente convocato i sindacati rappresentanti i 140 lavoratori di IPSE 2000 per il prossimo 16 maggio ed il mancato gestore attende di conoscere dal Governo la risposta ufficiale sulla possibile restituzione delle frequenze aggiuntive e rimanda ogni decisione sul futuro dell’azienda alla metà di giugno.
‘Al momento – affermano i rappresentanti sindacali dei lavoratori IPSE 2000 – ogni soluzione, dal trading delle frequenze, all’operatore virtuale e alla ripresa del progetto industriale (sebbene quest’ultima abbia probabilità quasi nulle secondo quanto riferito dai rappresentanti dell’azienda), È plausibile e il Cda prenderà decisioni in merito durante il mese di giugno’. Intanto i dirigenti di IPSE 2000 hanno assicurato che per ora non si sta pensando ad una cessione della società, che non rientra nei programmi futuri di IPSE 2000.