Ad aprile OPPO ha lanciato il suo nuovo Ace 2 , un telefono dotato di un chipset da top di gamma, lo Snapdragon 865, un display a 90Hz, un sensore di impronte digitali under screen e una batteria da 4.000 mAh capace di supportare la ricarica rapida cablata da 65W e wireless da 40W. Una caratteristica quest’ultima, insieme alle altre, da vero flagship ma che, secondo quanto affermato dallo stesso produttore cinese andrebbe a degradare la batteria al 70% della sua capacità, invece del 90% della ricarica da 15W, a parità di cicli di ricarica.
OPPO: i difetti della ricarica rapida wireless
Chissà che questo degrado più rapido della batteria non sia il motivo per cui alcuni OEM, come Google e Apple, non stanno ancora proponendo device capaci di ricaricarsi così velocemente. Tra l’altro la ricarica rapida da 15 W offre una velocità di ricarica che dovrebbe risultare sufficiente per la maggior parte delle persone.
Detto questo, è ovvio che l’utilizzo della batteria e le conseguenti ricariche, di qualsiasi tipo, causino un certo degrado. Quello che è interessante notare è che la tecnologia di ricarica rapida sembra causare un degrado della batteria ad un ritmo più veloce.
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Nonostante questo OPPO continua a credere molto in questa tecnologia, convinto che questa sia la strada da percorrere e che i suoi clienti diano più peso alla praticità e l’utilità della ricarica rapida che non ai suoi limiti, tanto più che la maggior parte delle persone solitamente cambia il proprio smartphone prima che siano trascorsi tre anni dall’acquisto. In questo arco di tempo è difficile che gli utenti notino delle differenze reali nel degrado della batteria in base alla tecnologia di ricarica utilizzata.
OPPO dunque continuerà ad investire in questo ambito e, anzi, si vocifera che il prossimo telefono della sua consociata OnePlus supporterà anche la ricarica cablata veloce da 65 W.