Secondo quanto si apprende, il 2021 è stato un anno di successi per OnePlus. La compagnia ha rilasciato oltre 11 milioni di device in tutto il mondo e il numero di OP Nord ha superato il record di 10 milioni di pezzi venduti sin dal primo debutto, avvenuto nell’estate del 2020.
Sul fronte delle spedizioni, il 2022 è già un anno di successi per OnePlus; in Cina ha già svelato OP 10 e presto lo presenterà anche da noi. È il terminale del marchio più venduto di sempre e ha superato la quota di 100 milioni di yen dalle prime vendite. Entro la fine del prossimo mese sarà presentato anche in Europa, in India e in Nord America.
OnePlus: si prospetta un 2022 da record
Ricordiamo che, sin dal lancio del primo Nord, avvenuto a luglio 2020, la compagnia ha puntato a diversificare la sua offerta, svelando midrange, low budget phone e flagship killer. Tutti i classici elementi del brand (velocità, esperienza fluida, 5G, specifiche premium) racchiuse in prodotti esteticamente accattivanti e a buon mercato.
Non dobbiamo dimenticare la fusione strategica con OPPO avvenuta nei mesi precedenti; ora la società di Pete Lau (un tempo anche di Carl Pei), ha stipulato una partnership con il colosso asiatico, anch’esso facente parte della holding BBK. Si scopre che OnePlus è un sub brand di OPPO ma indipendente; i due marchi si aiutano a vicenda e si migliorano passo dopo passo, condividendone le innovazioni tecnologiche. Un esempio? L’accesso a features fotografiche avute con la collaborazione di Hasselblad, o la fast charge Supervooc da 150W.
Anche la OxygenOS si unirà, sul fronte del codice, alla ColorOS: questo permetterà di avere update più rapidi, migliori, più precisi e completi, anche se per il momento i due sistemi rimarranno ben distinti fra loro.
Dulcis in fundo, sul lato gaming sappiamo che OnePlus 10 Pro riceverà, mediante un update OTA, la famigerata feature “HyperBoost Gaming Engine”, che serve per alimentare una serie di funzionalità pensate al gioco da mobile. Pensiamo allo stabilizzatore di frame GPA, al sistema O-Sync per la riduzione degli ms di risposta, e al GLC, che migliora l’efficienza di rendering della GPU.