Omnitel raggiungerà Tim anche con il marchio Vodafone

In un’intervista l’Amministratore
Delegato di Omnitel Vodafone, Vittorio Colao, ha parlato del possibile cambiamento
di marchio, con la scomparsa del nome Omnitel e la conferma di quello Vodafone.
Anche se, forse, non avverrà a breve, è logico credere che Vodafone intenda
massimizzare la forza del proprio marchio in tutti i paesi dove è presente.
Ecco, quindi, la scelta futura di utilizzare il nome Vodafone per tutti gli
operatori controllati.

Anche in questo modo, Colao si
dice certo che la propria azienda continuerà a dire la sua sul mercato, continuando
a dare filo da torcere a Tim. D’altro canto, dal punto di vista dei profitti,
Omnitel è di gran lunga al primo posto tra i gestori mobili, vera gallina dalle
uova d’oro anche per i conti generali di Vodafone. Colao afferma che Tim, resta
un concorrente forte e che gode del rispetto della sua azienda, pietra di paragone
da sempre per le velleità di Omnitel. Poco importante, invece, Colao reputa
Wind, ancora troppo piccola per competere con i due giganti.

Colao, poi, afferma che non crede
affatto nella trasformazione del cellulare in un medium a se stante, tutt’al
più ad un nuovo mezzo, uno strumento di trasporto della comunicazione mobile
e non. Il ruolo dei gestori nel prossimo futuro dovrà essere quello di fornitori
di servizi, mentre per sviluppare questi servizi si dovrà fare affidamento a
società esterne. L’attenzione di Omnitel si concentra, invece, sulla gestione
del cliente, gestirne i bisogni di comunicazione. Adesso il bisogno primario
è la voce, ma gli SMS sono sempre più importanti. In futuro e-mail, MMS, etc.
prenderanno sempre più piede ed Omnitel fornirà, di conseguenza, sempre maggiori
servizi in questa direzione. Tra dieci anni il traffico dati sarà paragonabile
a quello voce. La sfida è trovare sistemi sempre più evoluti, per soddisfare
sempre meglio il bisogno di comunicazione che resta fondamentale.

Sul problema della number portability,
Colao afferma che Omnitel non è affatto contraria, ma di sicuro ci sono dei
paletti importanti da indicare. In primis non è concepibile che un’azienda come
Omnitel sia costretta a trasferire da una vecchia piattaforma, milioni di clienti
prepagati che intendono continuare ad avere il cash display. Le difficoltà che
si incontreranno in tale operazione, faranno ritardare la disponibilità di Omnitel
alla number portability, da aprile, almeno fino a giugno. Rilevante, poi, è
il nodo delle frodi. Bisogna chiarire chi dovrà pagare eventuali pendenze di
un cliente che volesse cambiare operatore, senza prima aver dato tutte le garanzie
necessarie all’operatore creditore. Colao si rifiuta di doversi assumere le
responsabilità di migliaia di frodi perpetrate ai loro danni. In ultimo il nodo
delle intercettazioni, obbligatorie per le leggi italiane, molto complicate
da apportare nel caso delle SIM prepagate, lo saranno ancora di più con la number
portability.

Per ciò che riguarda l’UMTS, infine,
Colao esprime soddisfazione per la decisione di allungare la licenze di cinque
anni, anche se si rammarica per i costi esorbitanti e così discrepanti da paese
a paese avuti con le licenze 3G. L’UMTS sarà un grande cambiamento. Tra tre
o quattro anni mandare un filmato da un cellulare ad un altro, sarà un’operazione
quotidiana. Colao si concentra in seguito sulle tariffe della propria azienda,
affermando che la presenza dello scatto alla risposta non è affatto un malus
per i propri clienti, tant’è vero che Omnitel aveva testato l’abolizione dello
scatto, ma il responso del mercato era stato poco edificante. Invece più interessante,
per Omnitel, lavorare sulla tariffazione a secondi, che, obiettivamente, è più
precisa di quella a scatti.

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