Da oggi Google farà qualcosa che abbiamo sempre sognato: sa capire qual è quella canzone che abbiamo in testa, che ci arrovella e della quale non ci viene più in mente il titolo. Google va oltre Shazam, insomma, riuscendo a interpretare i nostri “mmh mmmh mmmh” grazie al machine learning: a noi canticchiare la canzone, a Google riconoscerla e proporci tutte le informazioni necessarie in proposito.
Rivoluzionario? Probabilmente si. E ora non resta che provarlo
Ok Google, che canzone è questa?
Per trovare quella canzone che abbiamo da ore in testa, non resta che chiederlo – molto semplicemente – a Google. Sono due i passaggi da effettuare:
- “Ok Google, che canzone è questa?“: l’assistente vocale si accendere e si pone in ascolto
- Canticchiare la canzone: bastano dei semplici mmmh mmmh mmmh, quanto più intonati e scanditi possibili, per far sì che Google possa confrontare la melodia con il proprio database da milioni di brani per cercare le corrispondenze più probabili.
L’esperimento può essere tentato su qualsiasi dispositivo abbia l’Assistente Google installato, cercando così supporto nelle risposte del motore di ricerca. Chiaramente con questa mossa Google potrà soddisfare al meglio i desideri degli utenti, apportare valore aggiunto alla propria offerta e veicolare traffico verso video e servizi musicali (ove la canzone che avevamo in testa potrà essere finalmente ascoltata).
Come funziona?
Questione di Intelligenza Artificiale: grazie alla propria Music Recognition Technology, Google è in grado di creare una sorta di “impronta digitale” del brano canticchiato e quindi di confrontare questa impronta con milioni di tracce in archivio. Le corrispondenze statistiche andranno a comporre la risposta finale, dipendente in gran parte da quanto siamo bravi a canticchiare la melodia.
Le nostre prime prove hanno rivelato una maggior possibilità di trovare il risultato auspicato se la melodia sussurrata all’Assistente è più lunga, occupando per intero il tempo suggerito dal sistema di ricerca. I risultati sono stati però estremamente buoni. Certo fa specie vedere che una melodia possa essere al 76% affine con “Mmm mmm mmm mmm” dei Crash Test Dummies e al 12% con “Piccolo grande amore“, ma la differenza di percentuale dimostra che l’IA abbia riconosciuto appieno la canzone proposta. Esame superato, effetto WOW garantito.