Sony è in crisi a causa delle divisioni smartphone e TV, incapaci da alcuni trimestri a questa parte di commercializzare prodotti che catturino l’attenzione della massa. La concorrenza ci mette del suo e i nomi di Apple e Samsung oscurano quello giapponese. Tra i business Sony, però, ce n'è uno che non solo non sta risentendo di questa crisi creativa e commerciale, ma che migliora costantemente: quello dei sensori fotografici per le fotocamere degli smartphone (e non solo). Secondo quanto ha riportato il Wall Street Journal, Sony guadagna 20 dollari per ogni iPhone 6 che Apple, uno dei suoi principali clienti, vende al consumatore.
L'azienda di Cupertino non è l’unico cliente di spessore per Sony: c’è anche Samsung. Galaxy S6 e S6 edge, per esempio, sfruttano un sensore Sony IMX240 per la fotocamera posteriore da 16 megapixel, lo stesso il Galaxy Note 4 di fine 2014. Stando alle stime pubblicate dal Wall Street Journal, circa il 40 per cento dei sensori per smartphone appartengono all’azienda nipponica: seguono OmniVision con il 15,7 per cento e Samsung con il 15,2 per cento. Considerato che la seconda e la terza società sommate non raggiungono la quota detenuta da Sony, questo è un segnale di quanto apprezzati e popolari siano i suoi sensori.
Curiosamente, però, la fotocamera dei Sony Xperia non è la più lodata. Colpa forse di algoritmi software non all’altezza dell’hardware, di effetti post-processing troppo aggressivi e di una mancanza ottimizzazione di Android, sviluppato da Google e solo modificato superficialmente da Sony.
Sony Xperia Z4
Nel corso dell’anno fiscale 2014 la divisione Imaging Products & Solutions ha incassato 54,7 miliardi di yen (403 milioni di euro) a fronte di 720 miliardi di yen totali (5,3 miliardi di euro). Per l’anno fiscale 2015, l’azienda prevede incassi ridotti a 50 miliardi di yen su un totale di 690 miliardi di yen.