Quella tra NVIDIA e Samsung è una battaglia legale solamente agli inizi, e pare che la situazione si stia rendendo incandescente fin da subito.
Tutto è iniziato circa un mese fa, quando NVIDIA ha citato in giudizio il colosso sud coreano (e Qualcomm) presso la US District Court del Delaware per la violazione di sette brevetti relativi alla GPU progettata dalla stessa NVIDIA.
Oltre alla richiesta formale del pagamento di una multa, l’azienda americana ha formulato l’intenzione di bloccare le vendite negli USA di tutti i device dotati del processore grafico Adreno di Qualcomm, della GPU Mali di ARM e della Power VR. Tutte le GPU in questione utilizzerebbero infatti una proprietà intellettuale brevettata di NVIDIA, senza che questa riceva alcuna forma di compenso.
Il Samsung Galaxy Note 4 è uno dei devicedi cui è stato richiesto il blocco delle vendite negli USA
Oggi, la US International Trade Commission (ITC) ha deliberato l’inizio delle investigazioni per verificare l’eventuale esistenza di anomalie nell’utilizzo dei brevetti di proprietà di NVIDIA, anche se Samsung è convinta di non violare alcun brevetto e di non utilizzare proprietà intellettuali altrui.
NVIDIA ha domandato alla Corte di bloccare le vendite negli USA degli smartphone Samsung Galaxy Note Edge , Galaxy Note 3, Galaxy Note 4, Galaxy S4 e Galaxy S5 e dei tablet Galaxy Tab S, Galaxy Note Pro e Galaxy Tab 2, in quanto dotati dei processori Qualcomm Snapdragon S4, 400, 600, 800, 801 e 805 o della CPU Exynos realizzata dalla stessa Samsung.
“Siamo onorati della decisione presa oggi dalla ITC di aprire un’investigazione e non vediamo l’ora di presentare il nostro caso su come i brevetti delle GPU NVIDIA siano stati utilizzati senza una licenza”, ha affermato David Shannon, Executive VP e Chief Administrative Officer di NVIDIA.
La battaglia legale tra i due colossi potrebbe portare nel tempo alla creazione di nuovi equilibri sul mercato delle componenti interne.
David Shannon