Non cessano le critiche dei gestori di telefonia
mobile verso gli operatori virtuali, cioè verso quelle società
che si sono dette interessate ad appoggiarsi in futuro alle reti delle società
di telecomunicazioni esistenti, per fornire alla clientela lo stesso genere
di servizi.
Le ultime polemiche sugli operatori virtuali, in
ordine di tempo, sono quelle di Roberto Colaninno e Enrico Casini, rispettivamente
i numeri uno di Tim e di Blu, che pretendono dal governo regole precise entro
il 31 luglio, cioè prima della pubblicazione del bando di gara e del
disciplinare dell’ UMTS.
‘Gli operatori, visto che gestiranno cifre enormi
sull’ UMTS – commenta Colaninno – è giusto che conoscano esattamente
quando l’ operatore virturale potrà iniziare a lavorare. È evidente
che questo ha una conseguenza diretta sul valore dell’ UMTS, se l’ operatore
virtuale iniziasse a lavorare domani è chiaro che il valore cadrebbe
in maniera straordinaria’.
‘Ritengo in ogni caso che sia fondamentale – aggiunge
Casini – sapere prima del 31 luglio e quindi prima del bando di gara che cosa
prevede la normativa per questi soggetti. Il valore della licenza dipende fortissimamente
da quello che verrà deciso’.
Gli amministratori delegati delle due compagnie,
benchè rivali, sono perfettamente d’accordo sui tempi da concedere a
chi si aggiudicherà le licenze UMTS prima di permettere l’ingresso degli
operatori virtuali. Sia Colaninno che Casini ritengono che sette-otto anni sia
il periodo di ammortamento minimo per gli investimenti che i gestori dovranno
sostenere.