La Commissione europea ha adottato norme tecniche per l’apertura delle bande di radiofrequenza 900 e 1800 MHz ai dispositivi di comunicazione di quarta generazione (4G). La decisione della Commissione consentirà in tal modo di conseguire gli obiettivi dell'Agenda digitale europea, ossia permettere a ogni cittadino europeo di accedere ai servizi di base a banda larga entro il 2013 e alla banda larga veloce e ultraveloce entro il 2020. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e commissaria responsabile per l’Agenda digitale, ha dichiarato: “Questa decisione apre la via ai dispositivi mobili 4G più moderni, consentendo loro di fruire dello spettro radio necessario per stimolare ulteriormente i servizi a banda larga ad alta velocità e creare maggiore concorrenza”.
La nuova decisione fa parte degli sforzi della Commissione di garantire che le comunicazioni senza fili possano accedere allo spettro radio necessario per sviluppare appieno il loro potenziale. Nella fattispecie la decisione della Commissione fissa parametri tecnici destinati a far coesistere sulle bande di frequenza 900 MHz e 1800 MHz il sistema GSM (telefonia mobile 2G), i sistemi 3G che abbinano l’internet mobile ai servizi di telefonia tradizionale che si avvalgono del sistema UMTS (Universal Mobile Telecommunications System) e la tecnologia mobile 4G a banda larga, che utilizza i sistemi LTE (Long Term evolution) e WimAX (Worldwide Interoperability for Microwave Access), in grado di trasmettere ed elaborare ingenti quantitativi di informazioni. Una simile coesistenza è prevista dalla direttiva GSM riveduta sull’uso dello spettro radio necessario per i servizi mobili (IP/09/1192).
La decisione stabilisce un meccanismo per l’adozione di norme tecniche di armonizzazione basate sui contributi ricevuti dagli esperti nazionali di radiofrequenza. Le amministrazioni nazionali hanno tempo fino al 31 dicembre 2011 per attuare la decisione nei rispettivi ordinamenti nazionali, affinché le bande GSM siano effettivamente disponibili per i sistemi LTE e WiMAX. Basandosi sui primi passi della Commissione per aprire la bande 900 e 1800 MHz nel 2009 (IP/09/1545), gli Stati membri hanno già dovuto esaminare la concorrenza fra gli operatori di telefonia mobile e affrontare le eventuali distorsioni del mercato, conformemente alla legislazione dell’Unione in materia di telecomunicazioni.
Nel 2009 sono stati avviati studi tecnici volti a dimostrare che i sistemi LTE e WiMAX sono compatibili con gli altri sistemi già impiegati sulla stessa banda. Tali studi hanno inoltre chiarito le condizioni tecniche necessarie affinché le bande 900 e 1800 MHz possano proteggere dalle interferenze i sistemi delle bande di frequenza adiacenti, quali i GSM per i servizi ferroviari e aeronautici. Gli Stati membri hanno l’obbligo di offrire una protezione adeguata ai sistemi che utilizzano le bande di frequenza adiacenti.
La direttiva GSM del 1987 riservava l’uso di una parte della banda di frequenza 900 MHz alle tecnologie di accesso note sotto il nome di GSM (Global System for Mobile), come per esempio i telefoni cellulari.
La direttiva GSM è stata aggiornata nel settembre 2009 con la direttiva 2009/114/CE, al fine di consentire alle tecnologie senza fili più avanzate, di ultima generazione, di fruire anche di tale banda dello spettro radio, a partire dalla tecnologia mobile a banda larga 3G (UMTS).
Nel contempo la Commissione ha chiarito le condizioni tecniche necessarie per abilitare tale azione attraverso la decisione 2009/766/CE, che non solo protegge il sistema GSM, ma obbliga anche gli Stati membri a tutelare adeguatamente i sistemi che si avvalgono delle frequenze adiacenti.
Nuove norme per i dispositivi 4G sulle frequenze GSM
La Commissione europea ha adottato norme tecniche per l'apertura delle bande di radiofrequenza 900 e 1800 MHz