Il quantitativo di radiazioni emesse da un telefono
cellulare mentre si attende l’aggancio alla rete e che l’interlocutore risponda
alla nostra chiamata, è fino a venti volte superiore a quello emesso
durante la conversazione.
Questi in sintesi i risultati di una nuova ricerca
sui danni derivanti dall’utilizzo prolungato dei telefoni cellulari, condotta
dal dottor Tso Wong Man-yin dell’ Università di Hong Kong.
Nonostante non sia stato provato il legame fra
l’esposizione alle radiazioni dei cellulari e i problemi di salute, i ricercatori
consigliano di tenere il telefono il più distante possibile dopo aver
composto il numero, mentre si aspetta di parlare e nel caso delle donne incinte,
di non tenerlo appeso al collo, sul petto.
Il dottor Tso Wong Man-yin ha esaminato cinque
diversi telefoni cellulari durante le varie fasi del loro funzionamento (connessione
alla rete, squillo della suoneria, risposta e conversazione), ripetendo le misurazioni
per cinque volte, in modo da ottenere valori ottimali.
Il risultato inequivocabile è che nella
fase di connessione alla rete, ogni telefono emette un quantitativo di radiazioni
da cinque a venti volte superiore a quello riscontrato durante le conversazioni.
Nei test l’uso di un auricolare non ha dimostrato
effetti significativi sul quantitativo di radiazioni a cui sono esposti gli
utenti, smentendo una recente ricerca pubblicata da una associazione dei consumatori
inglese, che parlava di livelli tre volte superiori per chi utilizza un auricolare.