In queste ore è trapelato in rete un nuovo video teardown relativo al Nothing Phone (1); da quanto si osserva, sembra che il dispositivo sia alquanto difficile da riparare, purtroppo.
Giusto per chi non lo sapesse, la nuova startup di Carl Pei, Nothing, ha appena commercializato il suo primo dispositivo Android di fascia media. Si chiama Phone (1) ed è un midrange con Android 12, Snapdragon 778G+ e interfaccia Glifo con oltre 900 LED che si illuminano sulla back cover.
Nothing Phone (1): il teardown ci rivela un problema
Come detto, ha una back cover trasparente con tanti LED che si illuminano a seconda della funzionalità, della suoneria o in base alle applicazioni esterne. Dal video di teardown emerso in rete in questo ore dal canale YouTube PBK Reviews, scopriamo che lo smartphone è molto difficile da riparare, ma anche ancora più difficile da rimontare dopo averlo fatto “a pezzi”.
Come avviene lo smontaggio?
Il tutto comincia con la rimozione del modulo per la SIM; basta applicare del calore per ammorbidire l’adesivo del telefono e alla fine bisogna rimuovere tutto con un moderatore. Per accedere alle fotocamere occore togliere lo speaker superiore, i cavi, la bobina per la ricarica wireless e molto altro ancora. Attenzione ai componenti relativi alla dissipazione del calore.
Ricordiamo che c’è una batteria da 4500 mAh che può venir rimossa con facilità ma sotto di essa ci sono diverse sorprese.
Facile da smontare il modulo fotografico con le due ottiche da 50 Megapixel (wide e ultrawide). Purtroppo però, per sostituire lo schermo OLED del Nothing Phone (1) serve un po’ di fatica. Il processo può risultare più complicato del previsto. Dal portale di PBK Reviews notiamo un punteggio di riparabilità molto basso: 3 su 10. Alla fine il telefono è stato rimontato e si è riacceso senza problemi.
Se ne volete acquistare uno, sappiate che lo trovate su Amazon a 499,00€ con 8+128 GB.