Sembra che sia ormai agli sgoccioli l’infinita pena di Samsung di correre dietro alle falle e agli strascichi lasciati dalla vicenda "Galaxy Note 7": la società sudcoreana vuole chiudere il capitolo una volta per sempre e dopo aver sottolineato l'importanza del Recall (il ritiro dei device difettosi in cambio di Galaxy S7 più rimborso), ha cercato percorsi alternativi per convincere i recalcitranti a privarsi del flagship sfortunato.
Il Galaxy Note 7 esploso
Se in alcuni Paesi ha agito in collaborazione con i gestori (ai quali ha chiesto di smettere, a un certo punto, di servire i possessori dell'ex flagship), sembra che negli USA abbia intenzione di agire via software e bloccare una volta per tutte la ricarica delle batterie del Note 7. Lo ha rivelato un utente del gestore U.S. Cellular che ha ricevuto una nota da Sasmung sul suo Note 7 con il seguente messaggio: «A partire dal 15 dicembre, Samsung modificherà il software per evitare che la batteria del Galaxy Note 7 possa essere ricaricata. Lo smartphone non funzionerà più».
Né Samsung, né U.S. Cellular hanno rilasciato dichiarazioni a proposito. In ogni caso, la situazione negli USA attualmente è questa: l'85% di unità circa sono state sostituite. Questa mossa non potrebbe che far levitare la percentuale.