Jorma Ollila, CEO di Nokia, ha affermato che la sua azienda conta di avvicinarsi sempre di più alla quota del 40% del mercato totale dei telefonini. Già per la fine del 2002 Nokia punta a sfiorare questa cifra, con la speranza che si possano raggiungere in totale i 400 milioni di cellulari venduti nel corso del 2002.
In particolar modo Nokia reputa che il 2003 possa essere un anno più che positivo, grazie all’aumento generale delle vendite ed all’affievolirsi della crisi, anche nel settore delle infrastrutture di rete. Entro il 2005 gli utenti mobili mondiali arriveranno a 1.5 miliardi, contro gli 1.1 miliardi attuali. In più la percentuale di cellulari sostituiti salirà rapidamente dall’attuale 50% del mercato fino al 70%, grazie anche al diminuire del ciclo medio di vita di ogni telefonino dagli attuali 30 mesi a 24-18 mesi. Nel 2003 Nokia venderà circa 50-100 milioni di cellulari con display a colori, MMS e Java, dei quali oltre 10 milioni saranno smart phone basati sulla piattaforma Serie 60.
Nello stesso tempo Nokia dichiara di non aver perso quote di mercato in Cina ed ammette, anzi, di voler aumentare la propria presenza sul mercato cinese, oramai il più importante del mondo, grazie a nuovi modelli espressamente pensati per la Cina e nonostante le spinte governative per portare le aziende locali in auge rispetto a quelle straniere. In particolare Nokia reputa il Sud Est Asiatico uno dei settori basilari per il prossimo futuro, con Cina, Corea del Sud e Giappone paesi chiave per l’egemonia mobile anche in questo mercato.
Previsioni negative, invece, per le infrastrutture di rete, con un calo del mercato nel 2002 di circa il 20% ed in particolare di Nokia del 15%. Per il 2003 la situazione dovrebbe iniziare a migliorare, con una diminuzione del mercato totale di circa il 10% e di Nokia in particolare del 5-10%.