Arriva una nuova fuga di dati sensibili che vede Nintendo come vittima inconsapevole della storia; pochi giorni fa sono state diffuse diverse immagini di Pokémon sconosciuti, mai presentati al pubblico nell’anime o nei giochi ufficiali di Gamefreak. Parliamo di creature mai viste e che avrebbero dovuto essere incluse nei giochi di Pokémon Oro e Argento. Adesso invece sono emersi nuovi leak che svelano tutto il codice sorgente della Wii, la console della grande N lanciata nel 2006.
Nintendo: un duro attacco alla privacy
L’utente di ResetEra, Atheerios, ha affermato che sono stati hackerati i server di una società esterna a Nintendo che si è occupata di realizzare hardware e gran parte del software per la Wii. L’azienda in questione è BroadOn e a seguito dell’attacco hacker sono stati diffusi i codici sorgente e documenti importanti relativi alla progettazione della console.
Il problema principale per Nintendo è circoscritto ai file Verilog, ossia un linguaggio che supporta la progettazione, verifica e anche l’implementazione dei circuiti di qualsiasi genere. Tutti coloro che conoscono il linguaggio possono leggere l’intero processo che ha portato alla costruzione della Wii e di ogni singolo componente. Fra i dati trapelati e messi online citiamo:
- Il codice sorgente;
- il Diagramma e le schede tecniche per ciascun componente del sistema Verilog;
- Documenti BroadOn che descrivono le funzionalità della Wii;
- Api e documenti per il software interno;
- SDK e codice sorgente di IOS (sistema operativo di Wii);
- Codici sorgente della libreria Wii SDK (DVD, EXI) e molto altro ancora.
Il furto dei dati non si ferma ai soli Pokémon sconosciuti o al codice di progettazione della console di vecchia generazione Nintendo. Sono state rese note tutte le chiavi di accesso per accedere e ricreare da zero la DSi, il GameCube, numerosi titoli di successo e diverse ROM per Nintendo 64.
Sebbene possa non sembrare un problema concreto considerando che stiamo parlando di prodotti di una decina di anni fa, questo attacco rappresenta un serio danno alla privacy di un’azienda che ha fatto la storia del mondo videoludico. Inoltre renderebbe ancora più semplice l’emulazione dei grandi titoli su software pirata, pratica che vi ricordiamo essere illegale, oltre che eticamente scorretta.