Vi ricordate quando vi avevamo parlato che Netflix era alle prese con dei test legati a possibili nuove soluzioni per combattere la condivisione degli account? Uno dei Paesi in prova è il Perù, ma dai dati che ci sono arrivati sembra che i test siano stati un vero fiasco. Purtroppo un altro insuccesso si aggiunge alla lista.
Netflix, infatti, aveva annunciato qualche mese fa, che in Perù, Costa Rica e Cile, stava avviando alcuni tentativi alternativi per rendere la condivisione dell’abbonamento legale. In pratica, con l’aggiunta di 2 o 3 dollari, a seconda del Paese, sarebbe stato possibile condividere il proprio account con altre due persone.
Secondo quanto riportato dalla testata giornalistica globale Rest of World, dopo aver parlato con oltre una dozzina di abbonati Netflix, in Perù è emerso che a due mesi dall’annuncio di questa novità nessun utente ha ricevuto messaggi legati ai nuovi addebiti. Nemmeno chi condivide l’account con chi non abita sotto lo stesso tetto sembra essere soggetto alle nuove politiche.
Diversi, trovandosi difronte a un aumento dei prezzi, hanno deciso di lasciare definitivamente Netflix optando per alternative più economiche e comunque di qualità. Gli altri, invece, stanno continuano a condividere il loro abbonamento con chi non è della famiglia e non abita con loro.
Netflix sotto controllo dalle Autorità di Regolamentazione dei Consumatori
La poca chiarezza con cui Netflix, primo, ha deciso di introdurre il nuovo piano di abbonamento per la condivisione degli account, secondo, identifica una famiglia che può condividere o no l’iscrizione e, terzo, ha applicato le differenti tariffe ai clienti, hanno lasciato spaesati gli utenti che non si ritrovano con le nuove regolamentazioni.
Proprio per questo le Autorità di Regolamentazione dei Consumatori in Perù si sono mobilitate. Secondo quanto è stato dichiarato da Rest of World queste hanno deciso di tenere sotto controllo Netflix. Isabelle Charney, ricercatrice per Ampere Analysis ha dichiarato:
Potrebbero finire per causare problemi con la loro definizione finora vagamente dedotta di una famiglia.
Problemi anche in Cile
Proprio a metà aprile anche le Autorità di Regolamentazione dei Consumatori in Cile hanno chiesto a Netflix di incontrarsi proprio per chiarire la confusione che questi test hanno generato tra i clienti. Il risultato è stato un monito al colosso dello streaming on demand. La richiesta è stata quella di essere più chiaro con i suoi clienti nella comunicazione delle sue politiche:
Le tre agenzie per la protezione dei consumatori hanno sottolineato l’importanza di informare i consumatori su eventuali modifiche che possono essere attuate e hanno esortato il fornitore a fornire, in caso di modifiche, un periodo adeguato per la sua attuazione; nonché adeguati canali di comunicazione con i consumatori.
Infine, ai rappresentanti di Netflix è stato chiesto di stabilire punti di contatto per trasferire le richieste che potrebbero essere presentate nei tre Paesi, in risposta alle modifiche da implementare sulla piattaforma.
Aggiornamento 1/6/2022 ore 15:42: Abbiamo ricevuto da Netflix una precisazione in merito a quanto riportato nell’articolo, la riportiamo di seguito:
Mentre abbiamo iniziato a lavorare sulla condivisione a pagamento oltre 18 mesi fa, da cinque anni siamo stati chiari sul fatto che “Un account Netflix è per le persone che vivono insieme in un’unica casa”. I milioni di membri che condividono attivamente un account in questi Paesi sono stati avvisati via e-mail, ma data l’importanza di questo cambiamento, stiamo aumentando più lentamente le notifiche all’interno del prodotto. Siamo soddisfatti della risposta fino ad oggi.