Per la prima volta nella storia è stata avviata una class action nei confronti di Netflix. In pratica, la società sarebbe stata chiamata in causa per una pratica definita scorretta. Questo potrebbe portare il colosso dello streaming on demand a dover rimborsare in totale 60 milioni di rubli che corrisponderebbero a circa 680 mila euro.
Se siete abbonati al servizio e già stavate pensando di poter beneficiare di questa iniziativa, credendo di esservi persi qualcosa di importante, dovrete mettervi il cuore in pace. Infatti, l’Italia questa volta non c’entra niente. Ad aver avviato questa iniziativa di rimborso è stato uno studio legale in Russia.
Ma cosa c’è alla base di questa speciale azione collettiva? Semplicemente la guerra tra Russia e Ucraina e la decisione di Netflix, come tante altre società occidentali, di appoggiare le sanzioni internazionali chiudendo i servizi in Russia.
Questa decisione ha lasciato milioni di utenti, da un giorno all’altro, senza poter più fruire della piattaforma con i suoi contenuti. La notizia, appresa direttamente dallo studio legale Chernyshov, Lukoyanov & Partners di Mosca, è stata riportata da Ria, l’agenzia di stampa russa controllata dal Cremlino.
Netflix e il rimborso agli abbonati russi
Netflix da marzo 2022 ha deciso di sospendere i suoi servizi in Russia dopo che quest’ultima ha dato il via a un’operazione militare in Ucraina. Una decisione che ha messo fuori gioco tutti gli abbonati che avevano pagato per poter fruire del suo servizio.
Tra l’altro, specifica Ria, qualche tempo prima, Netflix si era rifiutata di trasmettere 20 canali televisivi russi come nulla osta per poter essere attiva nel Paese. Ecco come l’agenzia di stampa russa ha commentato questa class action e i motivi che hanno spinto i legali ad avviarla:
Il Bureau ha osservato che Netflix ha stipulato un contratto pubblico con gli abbonati che non prevede la possibilità di rifiuto unilaterale di adempiere agli obblighi. Pertanto, secondo il Codice Civile della Federazione Russa e la legge “Sulla protezione dei diritti dei consumatori”, le azioni del servizio violano direttamente i diritti degli utenti.
Ma cosa è richiesto a Netflix in termini di denaro? Lo ha sempre spiegato Ria che, nell’articolo pubblicato recentemente sul tema, ha specificato anche come sono stati calcolati i 60 milioni di rubli che la società dovrà pagare se tutto si concluderà a favore della class action:
L’importo delle richieste comprende il risarcimento del danno morale e una sanzione del 50 per cento dell’importo assegnato dal tribunale. Se Netflix si rifiuta di ottemperare all’ingiunzione del tribunale, l’azienda dovrà pagare una penale per ogni giorno di ritardo.
Bisogna però ricordare che la Russia ha avviato una politica di censura su molti siti internet che, secondo il Cremlino, non sono sicuri e trasmettono informazioni fuorvianti sulla guerra.