Contrariamente alle previsioni che vedono il canale virtuale destinato a prevalere sui negozi di tipo tradizionale, una nuova ricerca commissionata da Visa Europe evidenzia che in futuro le due tipologie di distribuzione giocheranno ruoli complementari.
Secondo lo studio The Store of the Future 2012-2015, commissionato da Visa Europe all’istituto di ricerca britannico Centre for Retail Research, tra 7 anni il destino dei negozi tradizionali sembra incerto, con oltre un quarto degli esercenti (28,7%) che prevedono un decremento del numero di punti vendita. I format dei negozi sono destinati a cambiare con il 70% degli esercenti intervistati che nel medio termine si aspettano di introdurre nuovi format e maggiori servizi informativi.
I clienti saranno in grado di ordinare su Internet e ritirare i beni acquistati direttamente in negozio, mentre i piccoli esercizi commerciali potranno focalizzarsi su servizi e informazioni invece di mantenere magazzini sovra-dimensionati. Il servizio automatizzato di self scanning vedrà una forte espansione con oltre il 22% (17,2% in Italia) dei distributori che lo introdurrà presso i propri punti vendita. Le etichette RFID saranno molto probabilmente introdotte dal 34% degli esercenti per un supporto efficace nella gestione del magazzino, e nel futuro verranno utilizzate anche per l’offerta di promozioni, con circa il 50% (38% in Italia) dei negozianti che intende usare la tecnologia per inviare ai consumatori offerte promozionali personalizzate, avvantaggiandosi dei dati contenuti nelle carte fedeltà attraverso messaggi di posta elettronica, SMS o altre comunicazioni dirette.
Se interpellati in merito all’adozione futura di tecnologie avanzate per i pagamenti, gli esercenti europei mostrano un alto potenziale di accettazione, in particolare nello UK, di opzioni di pagamento quali le carte contactless, le carte multi-applicazione che possono essere a scelta di debito, di credito o prepagate, key fob e i pagamenti con cellulare. Quest’ultima forma di pagamento, insieme alle carte contactless, incontra il favore degli esercenti italiani (38,7% e 40,1% rispettivamente).