Navigare flat su cellulare

Sono diventate più ragionevoli le tariffe italiane con cui avventurarsi nella grande Internet attraverso il proprio cellulare. Diventano più simili a flat-rate, seguendo

Sono diventate più ragionevoli le tariffe italiane con cui avventurarsi nella grande Internet attraverso il proprio cellulare.
Diventano più simili a flat-rate, seguendo una strada già intrapresa dalle offerte per accedere a Internet tramite schede Pcmia Gprs/Umts (e Hsdpa) su computer portatili.
Qualche giorno fa, Telecom Italia (Tim) ha rivisto le offerte Maxxi Wap. Anche Vodafone ha reso un po’ più economico navigare via cellulare, anche se è l'operatore ad oggi meno incline a lanciare flat di questo tipo.
Wind, in contro tendenza, ha rincarato l'accesso a Internet mobile a consumo, ma continua ad avere tariffe semi-flat ad ampio spettro, dalle caratteristiche uniche sul mercato.
In generale, si assiste a una tendenza: gli operatori mobili hanno reso i prezzi per navigare sulla grande Internet più simili a quelli che valgono all'interno dei propri portali mobili. Il dentro e il fuori tende insomma a sfumarsi; va in crisi il paradigma del giardino recintato, a causa del quale per anni gli operatori hanno venduto agli utenti una Internet mobile menomata di fascino e di ricchezza di contenuti.
Il percorso non è ancora completo, ma- in base agli annunci delle scorse settimane- dovrebbe compiersi entro fine anno, con l'arrivo di tariffe ancora più generose e comprensive di altri servizi. Il motivo è che gli operatori (in tutta Europa) sono spaventati da due evidenze: continuano a calare i margini di profitto dei servizi vocali, mentre il traffico dati mobile ancora non decolla.
Per correre ai ripari, bisogna quindi incoraggiarne l'uso, in due modi: tariffe più economiche, da una parte; migliore usabilità e semplicità dei servizi, dall'altra.
A questo secondo obiettivo stanno lavorando tramite accordi con produttori di telefonini e provider di servizi e contenuti (quali Google, eBay, Msn e Yahoo!). È chiaro però che il problema più scottante sono i prezzi. Sono stati tenuti troppo alti per anni, al punto dal formare negli utenti l'idea che navigare sul cellulare sia un lusso per pochi, come riflettono gli osservatori di ricerca quali Analysys e Forrester Research.
È così una buona notizia che Tim abbia abolito la semplice tariffa a consumo per la navigazione fuori dal portale (sul grande Web).
Ora ogni accesso costa 1 euro ed è a forfait: fino alle 24 del giorno in corso e per un massimo di 5 MB, il resto della navigazione è gratis.
Un bel salto avanti rispetto alla precedente tariffa di 4 cent al KB…ossia ben 40 euro al MB (leggere Repubblica.it poteva costare quanto un abbonamento annuale al giornale cartaceo).
Di contro, Tim dal 2 aprile ha aumentato lo scatto per accedere al portale mobile: ora è 28 cent (era 20 cent); il resto della navigazione, come prima, è gratis (si pagano a parte i contenuti extra).
C'è poi la Maxxi Wap 7 giorni (3 euro) e 30 giorni (9 euro). Hanno un limite di traffico complessivo pari a 20 e 100 MB.
Sono tutte offerte "wap", da usare quindi attraverso l'Apn wap di tim, che ha un costo di accesso di 28 cent ulteriori.
Per l'Apn web (apn.ibox.tim.it), ci sono le offerte semiflat Maxxi Web, già disponibili da mesi. I tetti di traffico sono più ampi nelle tariffe di 3 Italia, a parità di costo: WWW 1 giorno (1 euro) ha un limite di 50 MB. WWW 1 mese (9 euro) ha un limite di 50 MB al giorno. Manca però la fascia intermedia (settimanale); inoltre, 3 applica queste flat solo a chi naviga tramite il browser WWW (scaricabile gratis), che funziona in java, laddove invece Tim concede la scelta del browser (è possibile usare quello preinstallato, del produttore, oppure uno di terze parti, come Opera).
Il problema è che WWW è limitato all'Html e quindi, a differenza di altri browser, non permette con il prezzo della flat di vedere contenuti video di You Tube, per esempio, o di fare upload di foto su Flickr.
Sono accessibili quindi le normali pagine web (compresa le varie web mail). 3, inoltre, è il solo operatore a non avere ancora una tariffa a forfait sul proprio portale mobile: all'opposto rispetto agli altri, quindi, privilegia con le tariffe la navigazione sulla grande Internet. «Il nostro browser Www e relativa flat»- dicono però da 3- «entro giugno evolveranno per includere anche il social networking e You Tube, tra l'altro».
A simili evoluzioni sta lavorando anche Vodafone, che ad oggi è l'operatore più lento sul cammino delle flat. Dal 22 aprile navigare fuori dal portale Vodafone Live! (tramite Apn wap) non è più tutto a consumo; ora costa 1 euro ogni 15 minuti, più uno scatto da 50 cent.
Prima il prezzo era di 3 cent al KB con uno scatto di 25 cent. Nella quasi totalità dei casi (basta superare i 50 KB di navigazione, in 15 minuti) la nuova tariffa è più economica. Vodafone è ora l'operatore con la tariffa più economica all'interno del portale: 25 cent di scatto e il resto è gratis.
È però già certo che questa discriminazione per il traffico extra-portale, nel cuore della strategia Vodafone, si affievolirà nei prossimi mesi. Tra la primavera e l'estate lancerà tariffe ad hoc per l'accesso libero a You Tube, eBay e MySpace. Nel Regno Unito, Vodafone ha già annunciato una flat che, da giugno, equiparerà il traffico Internet a quello di Vodafone Live! (con l'esclusione però di peer to peer, VoIP e instant messaging).
Vodafone Live!, insomma, tenderà sempre più a diventare parte integrante della galassia di Internet.
Ambigua, la strategia di Wind. Ha aumentato ad aprile il prezzo a consumo per navigare fuori dal portale via wap, aggiungendo uno scatto di 30 cent (più il costo di 3 cent al KB). Ha reso flat, invece, l'accesso al portale, seguendo l'esempio di Tim e Vodafone: 30 cent e il resto è gratis (prima si pagava 1 cent al KB). Wind continua però ad avere le flat più onnicomprensive: per esempio, Mega 15.000 include in 30 euro al mese l'equivalente di 15 mila euro di traffico dati di varia natura, dal cellulare (wap o internet) o tramite scheda Gprs/Umts.
Mega No Limit in 20 euro al mese include l'equivalente di 3 mila euro. I valori sono rispettivamente di 8 euro al mese e di 300 euro con l'offerta Mega 300. Lo sforzo degli operatori è da apprezzare, ma il ritardo da recuperare è molto, su questa strada. Sono davvero pochi a navigare via cellulare, infatti. Secondo il piano industriale presentato da Telecom Italia il 9 marzo, il browsing mobile è stato fatto dal 3 per cento delle sim, nel 2006 (contro il 2 per cento del 2005). Il pubblico è disavvezzo e non solo a causa della lunga tradizione di tariffe care, ma anche perché tuttora navigare via cellulare è un'esperienza resa frustrante da connessioni a singhiozzo, costellate da pagine di errore, da visualizzazioni poco chiare. Lo evidenzia un recente rapporto di Strategy Analytics, che bacchetta le versioni mobili dei siti di Google e MySpace, giudicate poco usabili. Yahoo! al momento è in vantaggio su Google, sulle piattaforme mobili, perché è il solo ad avere ideato un meccanismo di ricerca ad hoc per i cellulari (dà risposte immediate).

Alessandro Longo

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