La situazione, per le aziende del
settore della comunicazione mobile, non è certo delle migliori. La crisi si
è accanita su diverse società, particolarmente su quelle americane. Molte aziende
hanno risposto tagliando posti di lavoro, altre chiudendo, altre ancora alleandosi
tra loro.
Gli attentati dell’11 settembre
hanno gettato benzina sul fuoco della crisi economica del settore. Moltissime
società si trovano sull’orlo del collasso. In grossi guai c’è anche Motorola,
numero due del mercato mondiale dei terminali telefonici mobili, da tempo in
una crisi che non sembra avere vie d’uscita. Nonostante Motorola sia all’avanguardia
nello sviluppo dei nuovi cellulari GPRS, rispetto a tutti gli altri concorrenti,
ciò non basta a far riprendere le finanze tartassate da mesi bui e da una crisi
anche in Borsa, che ha portato alla svalutazione del titolo della casa americana
del 25% in pochissimo tempo.
Il 2002 era visto da tutti come
l’anno del rilancio, ma, dopo i noti fatti americani, molti analisti cominciano
a pensare che il 2002 sarà tutt’altro che l’anno della ripresa, anzi. La situazione
internazionale potrebbe portare ad una vera e propria recessione, che vorrebbe
dire ancora maggiori problemi per aziende già in crisi come Motorola.
Alcune voci, nei giorni scorsi,
davano per imminente un matrimonio tra Motorola e Siemens, ma i manager delle
due case si sono affrettati a smentire seccamente. Per ora Motorola ha effettuato
un cambio al proprio vertice, per rinnovare la dirigenza. Al posto del decano
della società, Robert Growney, da 36 anni alla guida di Motorola, è arrivato
Ed Breen. Si spera che il cambio possa portare una ventata di novità e di fiducia
soprattutto di consumatori ed investitori nell’azienda americana, per evitare
ulteriori licenziamenti.
Entro la fine dell’anno, Motorola
avrà perso oltre un quinto della propria forza lavoro a causa dei tagli necessari
per la sopravvivenza. Adesso resta da vedere come reagirà il mercato alla situazione
internazionale e se Motorola riuscirà a ritrovare la verve perduta.