Arriva per l’operatore congiunto Wind Tre la multa da parte dell’AGCOM per non aver rispettato il regolamento sul modem libero. Una inadempienza che è costata ai due brand, in totale, ben 240.000 euro. A renderlo noto è stata la stessa Authority con Delibera n. 135/20/CONS.
Le verifiche dell’AGCOM sul rispetto delle disposizioni sul modem libero erano partite lo scorso 27 Settembre 2019. In particolare l’Autorità garante per le comunicazioni ha contestato al provider la modalità di attivazione solo telefonica dell’offerta Absolute in Fibra FTTH tramite verifica online e l’indisponibilità di offerte senza modem equivalenti a quelle proposte con l’apparato a pagamento.
Modem libero: le violazioni di Wind Tre
All’epoca, nella sezione Trasparenza Tariffaria del sito Wind erano in effetti presenti sia le offerte con modem incluso, che quelle senza modem dell’offerta Absolute, tutte suddivise in base alla tecnologia di rete utilizzata tra ADSL, FTTC e Fibra, ma secondo l’AGCOM gli utenti che sceglievano l’opzione con modem libero venivano discriminati, non potendo accedere allo stesso tipo di promozioni.
Chi sceglieva le opzioni modem incluso, infatti, poteva decidere di attivare sia l’offerta con chiamate a consumo che quella con chiamate illimitate comprese nel prezzo, mentre chi optava per la proposta senza modem aveva solo una scelta: l’opzione con chiamate a consumo. Per avere chiamate illimitate, utilizzando un modem proprio, l’unico modo era attivare l’offerta Voce Unlimited, da pagare ovviamente a parte.
Leggermente diversa la situazione per le offerte Absolute del brand 3 Italia, accertata dall’Autorità il 16 ottobre 2019, che non prevedeva neanche la possibilità di arricchire l’offerta con modem libero con l’opzione Voce Unlimited.
Un altro elemento di contestazione riguarda l’impossibilità di attivare le offerte Absolute in Fibra FTTH senza modem e direttamente online. In più chiamando l’apposito numero verde per finalizzare l’attivazione dell’offerta Absolute in Fibra FTTH, in molti casi veniva data la possibilità di attivare solo l’offerta in Fibra comprensiva di modem a pagamento.
AGCOM le motivazioni della multa a Wind Tre
Verificate tutte queste informazioni anche con l’ausilio del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’Autorità ha contestato a Wind Tre la possibile violazione dell’articolo 3 del Regolamento europeo 2015/2120, che disciplina la libertà di scelta del modem, in combinato disposto con l’articolo 4, comma 1, lettera b) della delibera AGCOM 348/16/CONS, che ha implementato le disposizioni europee sul modem libero in Italia, secondo cui:
I fornitori di servizi di accesso ad Internet formulano, per ciascuna offerta commerciale che prevede la fornitura dei servizi di accesso alla rete Internet in abbinamento con un’apparecchiatura terminale, un’offerta corrispondente che non includa quest’ultima ed i relativi costi. In alternativa, rendono opzionale la fornitura dell’apparecchiatura terminale.
L’operatore ha risposto alle varie accuse affermando un errore nella modalità di esposizione dell’offerta sui siti commerciali, la necessità per l’offerta Absolute in Fibra FTTH, di fornire al cliente le corrette informazioni relative all’effettivo funzionamento del modem scelto dal cliente con la rete di Wind Tre attraverso un contatto diretto e la possibile disinformazione dell’operatore del call center o il probabile disallineamento dei sistemi a supporto delle vendite, oppure errori o incomprensioni degli operatori.
Nonostante quanto esposto in sede difensiva da Wind Tre, l’AGCOM ha comminato all’operatore una sanzione per 240mila euro, ritenendo che ci sia stata effettivamente una violazione delle norme sul modem libero, seppur di lieve entità e di media durata, andando a limitare il pieno esercizio della libertà di scelta dell’apparecchiatura terminale da parte degli utenti finali. Ricordiamo che in generale, in caso di violazione delle norme sul modem libero, le sanzioni possono andare da un minimo di 120.000 euro a un massimo di 2.500.000 euro. Dunque per entrambi i brand, Wind e 3 Italia, è stata determinata la sanzione minima di 120.000 euro ciascuno.