Utilizzare il proprio cellulare per connessioni dati è oramai sempre più diffuso ed anche gli operatori spingono sempre più i nuovi servizi a valore aggiunto per aumentare il traffico dati sulle proprie reti e spingere l’ARPU (Average Revenue Per User) sempre più in alto.
Ecco, però, apparire il problema.
Se già le tariffe voce sono spesso nebulose ed intricate, ancor più lo sono quelle dati.
Ogni gestore ha offerte speciali per l’attivazione di pacchetti dati a prezzi stracciati, ma la maggioranza dell’utenza mobile spesso nemmeno conosce queste offerte.
Questo spinge all’utilizzo di tali servizi senza alcuna conoscenza dei reali costi e del reale funzionamento dei sistemi di tariffazione.
Con questa nostra inchiesta cercheremo di scoperchiare un calderone che finora in troppi hanno tentato di tenere ben chiuso, con ovvi guadagni per i gestori ed altrettanto ovvi dissanguamenti monetari da parte della clientela.
Facciamo una breve scorsa sulle possibilità offerte dagli attuali gestori mobili per connettersi ad Internet o usare comunque servizi dati in mobilità.
Le tecnologie di rete utilizzabili sono fondamentalmente di due tipi: commutazione a circuito e commutazione a pacchetto.
Nel primo caso ci rifacciamo al vecchio GSM, utilizzando il cellulare come un vero e proprio modem, connettendosi ad Internet componendo un numero telefonico.
Questo metodo è oramai utilizzato pochissimo ed i suoi costi dipendono dalla durata della telefonata effettuata, la cui velocità varia da 9.6 Kbps ad un massimo di 14.4 Kbps.
La vera svolta sul Mobile Internet è avvenuta con l’arrivo dei servizi GPRS, prima, ed UMTS poi, a commutazione a pacchetto.
Con il GPRS la velocità è aumentata fino a 40-50 Kbps e con l’UMTS fino a 384 Kbps, ma soprattutto la tariffazione è passata ad ammontare di dati scambiati.
Proprio su questo punto inizia la problematica.
In primis dobbiamo distinguere una particolarità quasi tutta italiana che contraddistingue l’attuale offerta dati nel nostro Paese.
I gestori utilizzano i propri APN (Access Point Name) per la connessione GPRS fornita ai clienti, ovvero dei veri e propri Punti di Accesso alla rete dati.
Tre gestori nostrani su quattro hanno messo a disposizione dei propri clienti due diversi tipi di APN, uno WAP ed uno WEB.
Il primo tipo è utilizzato per i servizi di tipo WAP, come i vari portali mobili che ogni gestore ha lanciato.
La connessione su APN WAP, data la scarsa mole di dati dei primi servizi lanciati, ha da sempre avuto un costo al Kb decisamente elevato.
Questo inizialmente ha inciso poco sul servizio stesso, che non ha avuto comunque grande successo.
Col passare degli anni, però, l’APN WAP è stato utilizzato per i vari portali mobili dei diversi gestori e per alcuni modelli di cellulare è anche il solo APN utilizzabile per ogni tipo di servizio dati.
Per meglio dare un’idea di ciò che questo vuol dire alleghiamo una breve tabella comparativa dei costi dei servizi Web e WAP fuori dai portali ufficiali:
Vodafone
Scatto | Costo a KB | |
WAP (wap.vodafone.it) | 19 Eurocent | 3 Eurocent |
WEB (web.vodafone.it) | 0.6 Eurocent |
Tim
Scatto | Costo a KB | |
WAP (wap.tim.it) | 4 Eurocent | |
WEB (ibox.tim.it) | 0.6 Eurocent |
Wind
Scatto | Costo a KB | |
WAP (wap.wind) | 3 Eurocent | |
WEB (internet.wind) | 0.1 Eurocent |
3
Scatto | Costo a KB | |
WAP (tre.it) | 60 Eurocent | 0.4 Eurocent |
WEB (tre.it) | 60 Eurocent | 0.4 Eurocent |
Snocciolando i numeri ci si rende subito conto di una cosa fondamentale: il costo dell’APN WAP è molto più alto di quello WEB.
Ma ancora una volta i numeri in questa modalità non sono immediatamente comprensibili. Facciamo un esempio pratico.
Apriamo la home page di Telefonino.net direttamente dal nostro cellulare WAP dotato di un browser Internet Java, come il noto Webviewer e scegliendo come APN il classico APN WAP, come quasi tutti i gestori impongono nelle impostazioni del proprio telefonino.
A questo punto partirà la connessione e si inizieranno a scambiare dati, come su detto.
La sola home page di www.telefonino.net pesa circa 500 Kb. Rapportiamo tale dato alla tabella su indicata.
Chi avesse utilizzato l’APN WAP del proprio gestore avrebbe già speso da un minimo di circa 15 Euro di Wind e Vodafone ad un massimo di circa 20 Euro di TIM.
Chi avesse utilizzato l’APN WEB del proprio gestore avrebbe speso da un minimo di circa 0,5 Euro con Wind ad un massimo di circa 3 Euro con Vodafone e TIM.
Discorso a parte per Tre che utilizza un unico APN per tutte le connessioni, facendo pagare circa 4 Euro al MB, ma con uno scatto ad inizio sessione di ben 60 centesimi.
Ecco che con questo breve esempio entriamo perfettamente nel problema.
I costi delle connessioni dati su APN WAP, che i gestori in maniera più o meno consapevole e più o meno nascosta fanno utilizzare ai propri clienti, sono esorbitanti, al limite del furto vero e proprio.
APN nati per far viaggiare pochissimi dati (i primi servizi WAP erano solo testuali ed in bianco e nero), vengono oggi utilizzati per scambiare una enorme mole di informazioni, compresi video, foto, etc.
L’utente consapevole attiva una delle tante offerte dati disponibili da tutti i gestori o quanto meno cambia le impostazioni del proprio APN utilizzando, quando possibile, l’APN WEB, come consigliano anche tutti gli sviluppatori di programmi per cellulari che accedono in un modo o in un altro ad Internet, ma la stragrande maggioranza dell’utenza, poca avvezza a tal tipo di servizi e che magari utilizza in maniera sporadica i dati sul cellulare, viene sistematicamente punita da addebiti enormi per il download di pochi Kb.
Al limite dell’assurdo, poi, la politica di TIM, che consente addirittura di andare in credito negativo sulle proprie SIM Card.
In questo modo non solo l’ignaro utente spende interamente il proprio credito navigando per pochi istanti via WAP, ma arriva ad avere crediti negativi nei confronti di TIM sulla propria SIM fino a diverse decine di Euro, facendo decadere uno dei maggiori pregi dell’avere una SIM ricaricabile, ovvero il controllo immediato della propria spesa.
Se parlare di furto può apparire esagerato, certamente i nostri gestori non brillano per generosità nei confronti dei propri clienti.
Per quanto sia giusto spingere l’attivazione di offerte dati speciali, con pacchetti giornalieri, settimanali o mensili, appare veramente assurdo il costo dei dati WEB, ma soprattutto WAP, al di fuori di tale offerte.
Telefonino.net invita tutti i propri lettori a segnalare casi nei quali per errori di utilizzo o proprio per scarsa conoscenza dello stesso servizio, si sia incappati in addebiti salati utilizzando servizi di Mobile Internet.
Allo stesso modo invitiamo gli operatori a spiegare i motivi di tali costi spropositati, che sicuramente non aiutano lo sviluppo dei nuovi servizi a valore aggiunto, messi nominalmente in prima fila per importanza dai gestori stessi, ma sempre più azzoppati da costi di connessione decisamente proibitivi.