Gli analisti di International Data Corporation – o in breve IDC – hanno rilasciato una ricerca in base alla quale il mercato globale degli smartphone si riprenderà solo nel 2022.
5G: successo entro il 2023
Anche se rappresentano una necessità, gli smartphone da alcuni anni non segnano numeri di vendite sperati: il 2020 – secondo gli esperti – avrebbe dovuto segnare una rinascita, tuttavia il COVID-19 ha ulteriormente accelerato il tasso di declino.
Infatti, stando a quanto analizzato dall’International Data Corporation, il mercato mondiale degli smartphone dovrebbe diminuire del 9,5% nel 2020 – rispetto al 2019 – con un totale di 1,2 miliardi di unità spedite.
Mentre il secondo trimestre del 2020 (Q2) ha portato numeri leggermente migliori del previsto, il mercato ha segnato ancora un calo del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, destando tangibili preoccupazioni economiche.
Di positivo c’è che IDC prevede che il mercato dei telefoni tornerà a rialzarsi con successo entro il 2022, raggiungendo un tasso di crescita annuale dell’1,7% nelle previsioni quinquennali, ipotesi guidata dall’idea che gli smartphone continueranno ad essere la piattaforma informatica preferita dalla maggior parte delle persone.
Stando a ciò che ritiene Ryan Reith di IDC, i device 5G guideranno il mercato nei prossimi anni, dato che il sistema rappresenta attualmente la priorità degli OEM.
Inoltre, stando al rapporto l’offerta variegata e il clima economico non roseo, non farà che accelerare il calo dei prezzi medi di vendita del terminali 5G, a partire da quest’anno. Ad esempio, nell’ultimo trimestre le aziende cinesi hanno lanciato il 43% dei loro dispositivi 5G ad un prezzo inferiore ai 400$: relativamente a questi indizi, IDC prevede che gli smartphone 5G conquisteranno il 50% del mercato globale entro il 2023.
Un altro analista di IDC, Nabila Popal, ritiene che i dispositivi 4G di fascia medio-bassa, che rappresenta l’80% delle spedizioni nei mercati in via di sviluppo, giocheranno un ruolo importante nella ripresa del mercato globale che – in ogni caso – non avverrà fino al 2022, quando i volumi di unità spedite torneranno ai livelli pre-COVID.