Secondo le ultime previsioni del Digitimes Research, un’organizzazione di ricerche di mercato taiwanese, nel primo trimestre del 2021 le spedizioni di processori per smartphone (AP) pare che continueranno ad essere le medesime che abbiamo visto nel trimestre precedente: questo significa che la vendita di SoC in Cina rimarrà invariata. Nel quarto trimestre dello scorso anno, i soli produttori di terminali cinesi hanno commercializzato circa 211,6 milioni di CPU e la maggior parte di questi dati proviene dalle vendite dei due produttori per eccellenza: MediaTek e Qualcomm.
MediaTek e Qualcomm detengono il potere in Asia, ma fuori?
D’altronde, c’era da aspettarselo: con Huawei e HiSilicon fuori dai giochi, era ovvio osservare una diminuzione degli ordini per le aziende rivali. Pare che Xiaomi, VIVO e OPPO stiano riempiendo i vuoti lasciati dal colosso cinese di Ren Zhengfei nel mercato dei chipset da mobile.
Ad oggi MediaTek è il più grande fornitore nel mercato cinese dei processori per smartphone. Il chipmaker di Taiwan rappresenta il 42,5% della quota di mercato. Qualcomm segue da vicino con una quota di mercato del 41,5%. Al terzo posto c’è HiSilicon (Kirin) di Huawei con il 9,5% del mercato. Gli analisti ritengono che nel primo trimestre del 2021 questa classifica rimarrà la stessa.
I chip AP che utilizzano il processo a 12 nm rappresentano il 38,4% delle spedizioni totali. Digitimes Research prevede che nel primo trimestre del 2021, la proporzione totale di processori a 6/7 / 8nm supererà la vendita di unità a 12 nanometri.
In più, pare che un nuovo produttore come Honor (non avente alcun legame con Huawei) stia costruendo il suo personale arsenale di chip. Anche altri marchi cinesi di telefoni cellulari stanno effettuando i loro ordini e questo manterrà gli alti livelli per le aziende che producono CPU (TSMC, in primis).
Battere Apple e Samsung non sarà semplice
Attenzione, però: sebbene i produttori cinesi stiano andando bene in Cina, c’è ancora molta strada da fare a livello globale. Huawei era sul punto di diventare il più grande produttore di smartphone al mondo prima del divieto degli Stati Uniti. Per gli altri OEM di device cinesi, battere capisaldi della telefonia del calibro di Apple o Samsung sarà un compito in salita.