Se ricordate, il processore proprietario di Samsung dello scorso anno, il chipset utilizzato sulla serie Galaxy S20 (l’Exynos 990) è stato un processore alquanto deludente, poiché non è riuscito ad eguagliare il rivale dell’epoca, lo Snapdragon 865. Adesso, l’Exynos 2100 è stato rilasciato un upgrade significativo del modello precedente e – sulla carta – aveva tutte le caratteristiche per battere l’unità di Qualcomm, lo Snapdragon 888. Purtroppo, a conti fatti, sembra che le cose non siano proprio così.
Snapdragon 888 vs Exynos 2100: ancora non ci siamo, pare
Da quanto analizzato dai ragazzi di AnandTech, si è scoperto che l’Exynos 2100 è letteralmente “in ritardo” rispetto allo Snapdragon 888 di Qualcomm in termini di prestazioni ed efficienza energetica.
Il test è stato effettuato utilizzando due varianti del Galaxy S21 Ultra: una con Exynos 2100 e l’altra con Snapdragon 888. Il team ha eseguito diverse prove su entrambi i dispositivi. Segnaliamo che sia lo Snapdragon che l’Exynos sono CPU costruite a 5 nanometri.
C’è da dire che, sebbene il Samsung 2100 sia un notevole passo in avanti rispetto al passato, questo non riesca a competere con il processo a 5 nm di TSMC che è alla base dello Snapdragon 888. Quest’ultimo pare essersi comportato meglio in tantissime operazioni e pare che consumi anche meno energia.
I recensori hanno persino inserito il Galaxy S21 Ultra con Exynos 2100 in un congelatore e hanno messo la variante Qualcomm davanti ad una ventola durante l’esecuzione dei test di benchmark. Sorprendentemente, i due device, in condizioni opposte, producono ancora risultati quasi simili. Ciò che questo fa presagire è che l’Exynos 2100, molto probabilmente, rallenterà in tantissimi scenari nell’uso quotidiano.
Infine, si è scoperto che la CPU Samsung ha un consumo energetico superiore fino al 18-35% rispetto allo Snapdragon 888. Sia PCMark Work 2.0 che il test di durata sulla cella energetica suggeriscono che la controparte Qualcomm avrà maggiore autonomia. Peccato.