In occasione di Think Mobile, il primo evento dedicato all’ecosistema Mobile in Italia, Google presenta una ricerca che fotografa il ruolo degli smartphone nella vita degli Italiani, fornendo ad aziende e sviluppatori indicazioni utili per trasformare il successo del comparto mobile in opportunità di business.
All’incontro aperto ad aziende, professionisti del settore e sviluppatori prendono parte insieme a Stefano Maruzzi, Country Director Google Italy e ad altri rappresentanti di Google anche alcune delle più prestigiose aziende italiane che condivideranno successi e best practice in ambito mobile tra cui: Banca Mediolanum, Citroen, Fiat, Moby, Mondadori, Nokia, Seat Pagine Gialle, Unicredit, Wind.
Con oltre 20 milioni di utilizzatori in Italia, in crescita del 52% rispetto al 2010 (Fonte Nielsen, primo trimestre 2011), il fenomeno "smartphone" si appresta a modificare in maniera radicale le logiche di relazione e interazione tra aziende e consumatori e rappresenta un’opportunità di crescita importante per l’economia dell’intero Paese.
Secondo la ricerca commissionata da Google a Ipsos MediaCT nel luglio 2011, lo smartphone è ormai diventato uno strumento imprescindibile di relazione per gli Italiani. Più della metà degli utilizzatori (60%) difficilmente si separa dal proprio smartphone e lo utilizza pressochè ovunque: in casa (98%), fuori casa (88%), in ufficio (77%).
Lo smartphone viene utilizzato spesso anche in parallelo ad altri media: mentre si ascolta musica (47%), mentre si guarda la TV (32%) e, nel 30% dei casi, persino quando si naviga su Internet con un altro dispositivo. Circa la metà degli intervistati (45%) lo utilizza per recuperare velocemente informazioni sul web o impiegare utilmente pause e tempi morti (53%), come ad esempio in attesa del bus o del treno. Lo smartphone è dunque entrato a pieno titolo nel vissuto quotidiano degli italiani.
Che rapporto lega gli italiani alle app? La ricerca Ipsos MediaCT rivela che gli italiani dotati di smarphone possiedono in media 19 applicazioni, di cui 4 sono state acquistate. Ogni mese ne utilizzano 7 con una certa frequenza e il trend è in crescita: il 39% degli intervistati è convinto infatti che incrementerà l’utilizzo di app nei prossimi 12 mesi.
Rispetto ai paradigmi del marketing tradizionale, il mondo digitale ha modificato in maniera significativa gli spazi e i tempi di interazione cliente-prodotto/servizio. PC, tablet ma ancor di più cellulari e smartphone diventano strumenti fondamentali non solo nella fase di acquisto e nella fruizione di servizi di assistenza post vendita o fidelizzazione, ma anche nei momenti che precedono l’acquisto. Si tratta del cosiddetto Zero moment of truth (ZMOT) l’attimo che anticipa la prima interazione fra cliente e prodotto sugli scaffali di un negozio, fisico o virtuale che sia.
Per non perdere opportunità di business, la chiave è farsi trovare, ossia essere presenti in tutti i momenti in cui i clienti interagiscono con il cellulare, senza dimenticare il momento dell’acquisto. In Italia l’m-commerce è già realtà e sempre maggiori strumenti ed opportunità arriveranno in futuro. Secondo i dati Ipsos MediaCT, il 23% dei possessori di smartphone ha dichiarato di aver già effettuato un acquisto via mobile. Un dato non troppo distante da quello registrato negli Stati Uniti (29%) e in Gran Bretagna e Germania (28%) e superiore alla media francese (17%).
Ma quando e dove essere presenti? Il 77% degli utenti smartphone italiani guarda video sul proprio smartphone, il 25% addirittura ogni giorno; il 66% fa sharing di video (il 23% quotidianamente); YouTube si conferma la piattaforma video più utilizzata su mobile, con il 74% degli utenti. I volumi di ricerche da mobile sono in crescita: le ricerche effettuate da mobile a luglio 2011 in Italia sono aumentate del 224% rispetto allo scorso anno (Dati interni Google). Ma c’è di più: il 53% degli intervistati effettua quotidianamente ricerche dal proprio smartphone e il 29% ogni settimana. Il 78% effettua almeno una volta al mese ricerche locali: in particolare il 43% ha visitato un sito di prodotto o servizio, il 36% ha navigato in quello di un’attività commerciale (ristorante o negozio) e il 35% ha poi effettuato una chiamata ad un azienda o ha attivato un servizio.
Nel complesso il mondo dell‘advertising mobile in Italia ha un potenziale enorme e non è ancora troppo tardi per essere tra i primi. Il 72% dei possessori di smartphone ricorda di aver notato un annuncio pubblicitario sul mobile. Se ci confrontiamo con altri Paesi, l‘attenzione è la stessa del Giappone (73%), il Paese più evoluto per eccellenza in tema di mobile commerce, e superiore a Stati Uniti (64%), Francia ( 61%), Gran Bretagna (55%) e Germania (51%). Gli annunci vengono notati in tutti i diversi contesti d’uso dello smartphone e, in particolare, facendo una ricerca (39%), guardando un video (24%), usando una app (20%), oppure navigando su sito di shopping online (21%).
Un Paese sempre più “Mobile”: è questa la carta da giocare per portare il valore dell’Internet Economy a livelli ancora più alti, spingendo il mobile commerce grazie alla nascita di un florido ecosistema integrato, dove sviluppatori di applicazioni e aziende potranno beneficiare di un mercato fatto di milioni di consumatori interessati a soluzioni sempre più innovative per soddisfare le proprie esigenze.