L'inizio della fine per Flash?

Sono in molti a chiedere una data di scadenza per la tecnologia Adobe. Ancora al centro di un caso relativo alla sicurezza.

Anni fa fu Steve Jobs in persona a chiedere per primo la fine di Flash: in una lettera aperta datata aprile 2010 bollava la tecnologia Adobe come un retaggio del passato da cancellare al più presto. Ora al coro si uniscono altre voci, non le prime in questi anni: di certo la polemica è destinata a riaccendersi alla luce delle recenti falle scovate nell’ambito della vicenda Hacking Team, l'azienda italiana il cui patrimonio di dati finito online conteneva anche riferimenti a bug non ancora risolti della piattaforma Adobe.

Adobe Flash
Adobe Flash

Alex Stamos, chief security officer (CSO) di Facebook, senza messe misure chiede una data di scadenza precisa entro 18 mesi: raggiunto il giorno X, i browser e la stessa Adobe dovrebbero staccare la spina al prodotto, mentre il resto del Web dovrebbe impiegare questo tempo per tagliare i ponti ed eliminare ogni dipendenza da questa tecnologia ritenuta ormai superata dai più recenti sviluppi soprattutto di HTML5.

Flash è l'eredità di un periodo nel quale non esistevano strumenti alternativi per portare in Rete filmati, animazioni e altri tipi di effetti speciali: il suo funzionamento però è legato a un pacchetto da installare in locale, con spesso ampio potere di manovra sul sistema (per accedere alla memoria, al disco, alla webcam, al microfono ecc), e questa parte dell'equazione ha costituito spesso l'anello debole causando una serie di grattacapi a chi tiene Flash installato sul proprio PC. Senza contare che la tecnologia si è rivelata poco adatta al mobile, il trend più in crescita dell'industria, che di fatto ormai da tempo ha sviluppato un proprio ecosistema alternativo che però poco comunica ancora con l'universo desktop.

Ora la questione pare farsi finalmente seria: Mozilla, alla luce di quanto avvenuto sul fronte sicurezza, ha deciso di bloccare versioni vecchie e ritenute insicure di Flash all'interno di Firefox. Facebook è senz'altro un nome importante con un peso specifico elevato, e l'opinione del suo CSO potrebbe costituire la scintilla che farà scoppiare il caso. Molti altri domini un tempo dipendenti da Flash, come YouTube, da tempo lavorano ad alternative valide che in molti casi sono già funzionanti. Se questa volta l'auspicio di Steve Jobs si trasformerà in realtà, a giovarsene sarà l'intera industria informatica e in particolare il business che ruota attorno al Web.

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