LG V50 ThinQ è uno smartphone innovativo sotto molti punti di vista: non è solo fra i primissimi device con supporto al 5G, ma può diventare anche un “pieghevole” all’occorrenza grazie allo speciale accessorio Dual Screen. Questo consente di avere a disposizione, solo quando necessario, un secondo schermo per svolgere diverse attività. Abbiamo deciso di trascorrere due giorni utilizzando il device esclusivamente con la speciale cover a bordo e vi raccontiamo la nostra esperienza.
Cos’è il Dual Screen
Quando non è montato, l’accessorio di presenta come una sorta di cover “wallet” di quelle che solitamente utilizziamo per offrire una protezione completa allo smartphone. Aprendolo però ci si accorge subito che siamo davanti a qualcosa di diverso: a sinistra c’è il display secondario (un pannello OLED Fullvision da 6,2″ con risoluzione FHD+) mentre a destra – dove alloggia lo smartphone – ci sono i pin che consentono la connessione.
Quanto ai materiali di costruzione, nulla da eccepire: è tutto realizzato in ottimo policarbonato e le cerniere sembrano abbastanza solide nonostante le continue sollecitazioni. L’unica parte che mi sembra più delicata è quella che circonda il tasto di accensione e spegnimento, dove la plastica diventa più sottile per necessità.
Com’è quando è montato
Di suo, trovo che LG V50 ThinQ sia già massiccio. Abbastanza spesso, elegante con le sue fotocamere a filo con la scocca in vetro, ma anonimo nel design. Inoltre, l’ampio notch sulla parte frontale non gioca certo a favore dell’estetica in generale. Provate però a inserirlo nell’accessorio Dual Screen: cambierà tutto. Apritelo in presenza di altra gente, poi richiudetelo e appoggiatelo su un tavolo, sarete bombardati di domande mosse dalla curiosità verso un device che agli occhi dei più è ancora complesso da interpretare. State attenti però quando lo montate: sarà anche resistente, ma è richiesta una certa delicatezza per non rischiare di rompere tutto.
Con la sua speciale cover diventa ancora più spesso e parecchio pesante, mi ricorda un po’ le vecchia agendina elettronica del mio papà, ma molto più grande. Lo stesso oggetto che negli anni 90 vedevo come chissà quale meraviglia tecnologia, me lo ritrovo 25 anni più tardi, pronto a stupirmi di nuovo. Già, perché a dispetto dell’estetica un po’ retrò, al’interno c’è un vero e proprio concentrato di tecnologia.
L’esperienza d’uso
Ero curiosa, tantissimo, di poter provare LG V50 ThinQ: lo ammetto, mi importava relativamente che fosse equipaggiato con modem 5G, volevo studiare da vicino il Dual Screen! L’ho fatto, mi sono presa dei giorni per usare il terminale sempre e solo con l’accessorio montato, solo così ho potuto valutarne a fondo pregi e difetti.
Cosa si può fare con il Dual Screen
Con la speciale cover di LG si possono fare un sacco di cose, ma non è detto che siano tutte utili per la totalità degli utenti. La prima cosa che ho fatto appena ho montato il secondo schermo è stato quello di godermi la vista di due schermi OLED di ottima qualità. Subito dopo però ho cercato di capire cosa potevo farmene.
Dunque, i pannelli possono funzionare in modo indipendente l’uno dall’altro: il multitasking per eccellenza. Potrete svolgere due attività completamente separate, lo smartphone riuscirà a reggerla senza alcun problema. Ad esempio, potete tenere aperta una pagina Web mentre digitate una mail. Inoltre, è possibile impostare il secondo display perché si avvii automaticamente un’app quando il device viene aperto.
Chiaramente, il secondo display non è solo multitasking. L’ho sfruttato in altre due occasioni: per giocare e quando scattavo fotografie. Nel primo caso, LG merita un encomio: ha messo a punto un sistema software che trasforma il device in una vera e propria console di gioco. Il secondo screen diventa un gamepad, riconosciuto praticamente da tutti i giochi per Android che supportano sistemi di gioco esterni. A parte un po’ di tempo dedicato alla configurazione iniziale, ho potuto giocare al caro Dead Trigger 2 senza alcun problema.
Sul fronte fotografie, l’utilità dell’accessorio è relativa: in buona sostanza consente di vedere in anteprima le foto realizzate con il device sul secondo schermo, tutto mentre sul primo è aperta l’applicazione della fotocamera. Non è una feature che mi ha fatto impazzire.
Per gestire il Dual Screen c’è a disposizione dell’utente una serie d’impostazioni che consente di decidere – ad esempio – la luminosità oppure l’applicazione da aprire in automatico. Inoltre lo “Strumento Doppio Schermo” consente di avere sempre sul display principale un menu flottante che offre diverse possibilità:
- Cambiare lo schermo;
- mostrare l’attività principale sul secondo schermo;
- mostrare il secondo schermo su quello principale;
- mettere in stand-by il display principale;
- spegnere il secondo schermo.
Inoltre, la cover Dual Screen ha anche una certa utilità in senso fisico: ruotandolo un po’ oltre i 180 gradi, può diventare un ottimo stand per guardare contenuti sul pannello principale. Infine, quando lo smartphone è in uso con un singolo display, si può compiere una rotazione di 360 gradi, portando il second screen sul posteriore: qui sarà riconosciuto e agganciato tramite dei magneti, spegnendosi automaticamente. Infine, è quasi scontato menzionarlo, il Doppio Schermo è un’ottima soluzione alternativa alle classiche cover protettive.
L’autonomia energetica
Il Doppo Schermo di V50 ThinQ non è dotato di batteria propria, ma attinge dalle risorse dello smartphone: nonostante i suoi 4000 mAh di batteria è impossibile pensare di utilizzarlo quotidianamente come ho fatto io. Ho lasciato l’accessorio montato e sempre attivo, non mi sono curata di spegnere il secondo schermo quando non necessario e non ho utilizzato particolari forme di risparmio energetico.
Con un utilizzo medio intenso il risultato è stato quello di non riuscire a coprire la giornata di utilizzo, ma c’era da aspettarselo. Stando più attenta sono riuscita quasi ad arrivare a quasi a sera e in fondo non è complicato trovare un equilibrio: basta lasciare il Dual Screen montato, ma accenderlo solo quando realmente necessario. Ovviamente, la batteria può essere ricaricata senza doverlo smontare.
Cosa non mi è piaciuto
L’esperienza d’uso nel complesso è stata divertente, ha stuzzicato più volte la mia curiosità e quella di chi mi stava intorno. Tuttavia, nel quotidiano, sfruttare il Dual Screen non ha solo lati positivi: ci sono dei dettagli molto importanti che vi creeranno alcune difficoltà:
- manca un display esterno: lo so, è chiedere troppo alla batteria dello smartphone, ma un piccolissimo OLED monocromatico che consenta di guardare rapidamente chi ci chiama, o che genere di notifiche ci sono, sarebbe molto più utile del LED RGB per le notifiche e del logo 5G che si illumina sul posteriore. Si è costretti ogni volta a dover aprire la cover per controllare come mai il device ha emesso suoni oppure per rispondere al telefono (al quale comunque si può parlare anche tenendo la cover chiusa);
- con lo schermo montato è parecchio più pesante e ingombrante: il multitasking è comodo, ma se si prevede anche di scrivere diventa tutto più complesso. C’è una posizione d’uso comoda quando l’accessorio è su, ma prevede di ruotare lo schermo secondario di 360 gradi e agganciarlo al posteriore dello smartphone, questo implica tre problemi: in questo modo non si può sfruttare il dual screen, la fotocamera principale e il lettore d’impronte digitali.
Giudizio finale
Nel complesso ho molto apprezzato l’idea di LG, da considerarsi come una prima evoluzione del doppio schermo proposto su ZTE Axon M, che arriva in un momento in cui i primi smartphone con schermo flessibile faticano a diventare definitivamente dei prodotti commercializzabili.
Tuttavia, come sottolineato, il Dual Screen di V50 ThinQ ha ancora degli evidenti limiti, che andrebbero superati apportando delle modifiche al progetto iniziale: la speranza è che il colosso coreano non si tiri indietro, ma anzi insista sul suo “doppio schermo all’occorrenza”, trasformandolo – nelle successive edizioni – in un prodotto ancora più utile.