LG ha brevettato uno smartphone con ben 16 fotocamere. Questo è quanto scoperto da LetsGoDigital, che aggiunge come il brevetto sia stato concesso a LG dallo US Patent and Trademark Office. Siamo quindi passati dal concetto dei primi smartphone, che avevano sì una fotocamera – ma era considerata un “accessorio in più” per il device – alla possibilità di ritrovarci in futuro con dei dispositivi che potrebbero avere delle fotocamere in grado di catturare scatti sempre più definiti, con un effetto della profondità sempre migliore e con la possibilità di applicare diversi effetti e personalizzazioni dopo gli scatti. Si tratta, ovviamente, di un’idea che magari non ritroveremo sul mercato in breve tempo, ma che concettualmente potrebbe dar spazio a scenari molto interessanti, rivoluzionando il modo di intendere la fotografia scattata dallo smartphone.
Il brevetto non esprime la volontà di portare sul mercato il device, ma una visione. Si tratta di una idea creativa, di una valutazione del possibile. Registrando il brevetto, LG se ne garantisce la proprietà intellettuale. Sarà poi il mercato a definire lo sviluppo del settore e, se le fotocamere dovessero continuare a moltiplicarsi, ecco che in questo brevetto LG avrà custodito la propria visione relativa all’elaborazione delle immagini, la post-produzione, l’interazione tra i sensori e altro ancora.
16 fotocamere: quale utilità?
Per quanto riguarda il caso LG, il brevetto prevede 16 obiettivi dotati di lunghezze focali e caratteristiche diverse. La prima funzione sicuramente interessante può essere quella che può permettere al device di scattare 16 foto in contemporanea, tutte con caratteristiche differenti e sarà poi l’utente a decidere, ex post, quale scatto preferisce. Al giorno d’oggi siamo abituati a settare la fotocamera del nostro cellulare prima di eseguire lo scatto, secondo quelle che, a nostro parere, sono le migliori impostazioni per quel tipo di scena. Grazie all’utilizzo di 16 obiettivi, questa fase può essere superata, visto che ogni obiettivo garantirà uno scatto con caratteristiche differenti e senza l’impegno preventivo di software: 16 catture da archiviare, scegliere, combinare.
Un ulteriore aspetto che potrebbe fare la differenza, potrebbe essere costituito dal grosso miglioramento dell’effetto di profondità. Già con l’utilizzo di alcune strutture dual camera si possono notare dei miglioramenti in tal senso ed è facile immaginare quanto possano essere rilevanti le migliorie da questo punto di vista con l’utilizzo di 16 sensori: a tutto ciò si aggiunge l’opportunità di regolare la messa a fuoco anche dopo aver scattato la foto, funzione già appresa da Lytro e qui riadattata in salsa smartphone. Sicuramente questa soluzione offrirebbe un grandissimo numero di personalizzazioni delle immagini, soprattutto nella fase successiva allo scatto, esattamente come menzionato proprio nel brevetto di LG.
Questo il focus del brevetto, quindi: più fotocamere per catturare nativamente più informazioni ed avere così più ingredienti da sfruttare nelle fasi successive di rielaborazione, adattamento e condivisione. Ciò non significa che sarà mai disponibile uno smartphone a 16 fotocamere (anche se nel futuro prossimo si potrebbe già arrivare a cinque). Ma se succedesse, LG avrà messo avanti la propria ricerca e il proprio ufficio legale. E in passato i brevetti sono stati un fondamentale ago della bilancia negli equilibri tra i principali attori del mercato.