Greenpeace ha pubblicato la quindicesima edizione dell’Eco-guida ai prodotti elettronici verdi.
Dell, Samsung e Toshiba perdono vistosamente posizione perché non mantengono la promessa di ripulire la loro catena produttiva dalla plastica in PVC e dai ritardanti di fiamma a base di bromo. Queste sostanze contaminano l’ambiente e l’uomo durante tutto il ciclo di vita: dalla produzione, all’impiego fino al loro smaltimento finale. Dal momento che esistono alternative più sicure è possibile fin da subito sostituire questi composti pericolosi.
«Non possiamo tollerare che queste aziende facciano passi indietro dopo essersi impegnate a produrre articoli privi di sostanze tossiche, spiega Vittoria Polidori responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace. Aziende come Apple, Hp e due brand indiani, HCL e Wipro, stanno già eliminando le sostanze più pericolose: eliminare i veleni dall’high-tech è una pratica possibile e a costi competitivi».
Greenpeace
Sony Ericsson, HP e Acer hanno compiuto ulteriori passi avanti e hanno fatto sentire il proprio peso per influenzare il processo di revisione della Direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Substances in electronics). Queste aziende chiedono che la Direttiva proibisca l’uso del PVC e di tutti i ritardanti di fiamma bromurati nei prodotti tecnologici.
«E’ incoraggiante vedere come diverse aziende importanti sostengano, in linea con le richieste di Greenpeace, l’urgente bisogno di una legislazione in grado di rimuovere completamente queste sostanze pericolose» conclude Polidori.