Che il mercato delle telecomunicazioni
stia attraversando un momento di grandi cambiamenti è chiaro a tutti. Quello
che non è molto chiaro è quali attori vogliano tali cambiamenti e quali no.
Secondo molti addetti ai lavori le grandi compagnie ex monopoliste, soprattutto
del mercato della telefonia fissa, sono restie ad aprirsi alla concorrenza.
Ad affermarlo con forza diversi protagonisti del settore delle telecomunicazioni
nazionale.
Tommaso Pompei, Amministratore
Delegato di Wind, ha dichiarato, a margine del convegno europeo degli operatori
di TLC, ha dichiarato che la propria azienda starebbe studiando un’azione legale
contro Telecom Italia, per le ingerenze da essa posta nel servizio di preselezione
automatica dell’operatore. Secondo Pompei, infatti, supportato anche da altri
manager di diverse aziende del settore, l’ex monopolista condurrebbe offerte
abusive per riconquistare i clienti di altri operatori fissi che abbiano attivate
la preselezione automatica, cercando di riportarli all’ovile.
Dello stesso avviso è Renato Soru,
fondatore di Tiscali, che punta il dito nuovamente contro Telecom Italia, e
tutti gli ex monopolisti in generale, affermando che la situazione del mercato
Internet è sempre più insostenibile. Le offerte ADSL sono, ormai, il vero futuro
della Rete, ma secondo Soru le grandi aziende di telefonia fissa approfittano
delle poche regole attualmente disponibili per creare il vuoto attorno a loro.
Anche per questo Soru si dichiara pronto a dare battaglia ed a portare l’attuale
situazione davanti al commissario europeo per l’Anti Trust Mario Monti.
Proprio Monti ha affermato che
la liberalizzazione delle TLC procede a rilento, in particolar modo in alcuni
settori. Completamente fallimentare, ad esempio, è la liberalizzazione dell’ultimo
miglio, che avrebbe dovuto dare le medesime possibilità per far gestire i clienti
di telefonia fissa a tutti i competitor sul mercato. Monti si dice pronto ad
esaminare le nuove proposte che in tal senso verranno avanzate dai vari gestori
interessati. Monti ha, infine, puntato il dito contro le aziende maggiori, ree
secondo il commissario europeo, di approfittare ancora della propria situazione
di mercato per discriminare le aziende più piccole. Anche in questo Monti si
dice pronto a prendere nuove misure contro la recrudescenza delle discriminazioni
di mercato e per riaffermare la libera concorrenza.