La VPN è la scelta numero uno per una navigazione anonima, un vero e proprio mantello dell’invisibilità su internet, ideale per tutelare la privacy. Il servizio VPN può essere definito come un filtro che rende i dati personali e di ricerca illeggibili, evitando così l’utilizzo improprio dei dati sensibili. Ad ogni modo, almeno in alcuni casi, questo non rappresenta la soluzione assoluta, poiché possono verificarsi degli errori di percorsi. Emerge quindi una domanda spontanea: le perdite DNS possono annullare l’anonimato di una VPN? Scopriamolo.
Lo scopo principale della VPN è quello di proteggere e nascondere tutte le informazioni private, come l’attività di navigazione, l’indirizzo IP e la posizione. Purtroppo però è un processo che può interrompersi, o rischiare di interrompersi, in caso di una perdita DNS. Nello specifico si tratta di un errore di sicurezza che si verifica quando vengono inviate richieste ai server DNS di un ISP. In sostanza, le richieste DNS dell’utente escono dal tunnel crittografato e diventano visibili al suo ISP. Questo trasforma una navigazione anonima in una navigazione visibile, rendendo accessibili l’attività di navigazione, l’indirizzo IP, la posizione e le ricerche web.
VPN: scopo ed errori
Prima di tutto, per capire meglio cosa sono le perdite DNS e se possono annullare l’anonimato di una VPN, è necessario specificare che una VPN viene utilizzata ed è appositamente progettata per crittografare la connessione Internet di chi la utilizza.
Questo porta a nascondere tutte le attività di navigazione, comprese le ricerche su Internet, l’indirizzo IP e le visite ai siti Web. Ma non solo, l’utilizzo della VPN è anche un ottimo modo per accedere a strumenti, app e piattaforme che richiedono una localizzazione diversa da quella reale, permettendo l’accesso a siti che altrimenti non sarebbero disponibili. In sostanza l’utilizzo della VPN è un’ottima scelta per navigare in tutta sicurezza. Al tempo stesso però nulla è impeccabile, soprattutto nel delicato settore nell’anonimato su internet, e anche nel caso dell’uso dell VPN possono verificarsi dei problemi come le perdite DNS.
Per entrare nel dettaglio, il DNS (Domain Name System) è un sistema che collega URL e indirizzi IP. Senza una VPN, questi vengono assegnati dal provider di servizi Internet, che può monitorare le attività online. Questo non avviene con una VPN, in quanto la richiesta DNS dovrebbe, in teoria, essere indirizzata a un server DNS anonimo tramite la VPN e non direttamente dal browser, evitando così il controllo della navigazione. Quando accade tutto questo, anche in presenza di una VPN, si verifica un problema. Ma perché succede?
I motivi delle perdite DNS
Ci sono diverse ragioni per cui si può verificare una perdita DNS, che variano da errori di configurazione a una VPN inefficace, e altro ancora. Infatti, in alcuni casi, oltre ai test regolari sulle perdite DNS, per capire per tempo il problema è importante prestare attenzione a cambiamenti nel tipo di navigazione, come una connessione Internet lenta, siti Web sbloccati, o risultati di geolocalizzazione incoerenti. Pertanto, prima di capire come ovviare al problema, è necessario fare un po’ di chiarezza su perché si verifica questo problema. Nello specifico, ecco alcuni dei motivi principali che causano le perdite DNS:
- VPN configurata in modo non corretto;
- VPN che non dispone di server DNS propri, il che può causare perdite DNS;
- Mancanza di supporto per Internet Protocol versione 6 (IPv6);
- Proxy DNS trasparenti;
- Funzionalità intelligenti di Windows;
- Windows Teredo.
Questi fattori possono portare a una perdita DNS, che può rappresentare un grande problema per l’obiettivo di una VPN, ovvero garantire una navigazione privata. Per ovvie ragioni quindi, le perdite DNS possono effettivamente annullare l’anonimato e mettere a rischio la privacy.
Come evitare una perdita DNS
Come anticipato, è possibile monitorare le perdite DNS e applicare dei controlli per prevenirle o evitarne la ripetizione in futuro. Prima di tutto, è importante scegliere una VPN con protezione dalle perdite DNS, come NordVPN, ExpressVPN e SurfShark che sono dotate di funzionalità in grado di monitorare le richieste DNS per assicurarsi che vengano inoltrate tramite la VPN. Ricordando che, è fondamentale controllare se le impostazioni siano state attivate correttamente, perché nel caso di una mancata attivazione, anche le VPN con protezione delle perdite DNS possono risultare inefficaci. Inoltre, è possibile avvalersi di software di monitoraggio VPN con supporto per la correzione delle perdite DNS.
Tra le altre precauzioni da adottare, è possibile disattivare Teredo, una tecnologia basata su Windows che consente la comunicazione attraverso due protocolli IP: IPv4 e IPv6 che, in alcuni casi, causano perdite DNS. Per disattivare Teredo, è necessario aprire la riga di comando e digitare il seguente input: “netsh interface teredo set state disabled”. Per riattivarlo, invece, si può procedere con “netsh interface teredo set state type=default”.
Infine, per essere il più scrupolosi possibile, anche se ciò non garantisce l’assenza totale di perdite DNS, è consigliato utilizzare un browser Web incentrato sulla privacy, come il famoso browser Tor, che è in grado di mascherare l’indirizzo IP e l’attività online, e una VPN contemporaneamente. Questo implica lasciare da parte browser come Chrome, Firefox o Safari, e scegliere browser che offrono la possibilità di navigare in totale anonimato.