La funzionalità di sicurezza Face ID di Apple è una delle migliori forme di riconoscimento facciale che si possano trovare in uno smartphone. Ma, a quanto pare, un domani l’azienda potrà renderla ancora più sicura utilizzando le espressioni facciali del volto umano.
Face ID: si studia un modo per renderlo più sicuro
Secondo un rapporto della BYU (Via Gizmodo), il riconoscimento facciale è una delle migliori forme di sicurezza biometrica, ma ci sono ancora vari trucchi che possono essere utilizzati per aggirare i sistemi (inclusa una foto statica del proprio viso, anche se questo vale per i sensori 2D e non 3D come il Face ID). Adesso, i ricercatori hanno sviluppato un nuovo algoritmo che potrebbe aiutare ad affrontare questi problemi facendo registrare all’utente un movimento facciale distinto. Questo potrebbe anche comportare la creazione di facce buffe durante la registrazione di un nuovo volto durante la prima accensione di un iPhone.
In particolare, l’implementazione del riconoscimento facciale da parte del gigante di Cupertino utilizza una fotocamera TrueDepth frontale, che mappa e abbina la geometria fisica del viso degli utenti. Questo significa che una semplice immagine piatta non può ingannare il sistema. Tuttavia, neanche questo sistema è perfetto poiché i ricercatori hanno trovato il modo di aggirare anche il suddetto Face ID, accedendo all’iPhone di qualcuno quando dorme. D.J. Lee, come professore di elettronica e informatica alla Brigham Young University, ha proposto che esiste un metodo semplice ed efficace che aumenta notevolmente la difficoltà di comprendere un sistema di riconoscimento facciale.
Questo sistema è chiamato “Verifica simultanea dell’identità a due fattori” o C2FIV, e consentirebbe agli utenti di registrarsi eseguendo un movimento facciale specifico e facilmente ripetibile che richiederebbe solo un paio di secondi. In altre parole, le persone potranno semplicemente fare una faccia buffa per sbloccare l’iPhone. Questi movimenti verrebbero quindi registrati insieme alle caratteristiche facciali di base. Per farla breve, il sistema registrerebbe i modi sottili in cui il viso cambia quando i muscoli si espandono e si contraggono. Curioso, vero?