Wind non ha gradito la rinuncia forzata agli introiti derivanti dai costi di ricarica e ha puntato il dito contro un altro costo che da sempre grava sulle tasche degli italiani: il canone Telecom.
In alcune dichiarazioni, infatti, l’operatore arancione avrebbe cercato di indirizzare il governo verso l’eliminazione del canone telecom, invece che sulle ricariche telefoniche, dal momento che questo avvantaggia la sola telecom.
In un’intervista al quotidiano ‘Repubblica’, l’amministratore delegato di Wind, Paolo dal Pino, ha sottolineato come il governo abbia agito in maniera troppo frettolosa, sottoponendo il mercato ad uno choc e avvantaggiando Tim e Vodafone.
Dal Pino ha concluso l’intervista dicendo che l’azienda, per rimanere in equilibrio (il mancato introito di Wind derivante dai costi di ricarica è stato quantificato in 300 milioni di Euro), dovrà provvedere ad una riduzione degli investimenti strutturali, a tagli operativi, temendo anche rischi per l’occupazione.