L’intesa raggiunta tra Microsoft e Activision Blizzard che permetterà al colosso di Redmond di acquisire il publisher per 68.7 miliardi di dollari sarà indiscutibilmente uno degli argomenti più caldi del settore per i prossimi mesi. Il termine ultimo per la definizione dell’operazione è previsto entro la fine del prossimo anno fiscale di Microsoft, collocato a giugno 2023: un periodo nel quale la compagnia di Xbox dovrà aspettarsi un controllo normativo sempre più importante rispetto al passato.
Xbox e Activision: affare sotto la lente degli organi di controllo
L’interessante analisi è stata fornita da David Bicknell, esperto di mercato che lavora come Principal Analyst per Thematic Research:
“Le acquisizioni tecnologiche sono ora oggetto di un controllo normativo sempre più crescente, quindi riuscire ad ottenere il più grande affare nella storia della tecnologia con il placito dei regolatori di mercato dominerà sempre di più il racconto intorno a Microsoft prossimamente.”
Bicknell sottolinea infatti che l’accordo per l’acquisizione ha offuscato persino gli ottimi risultati finanziari presentati per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2022 della società. In tal senso, l’esperto prende l’esempio di Nuance, un’azienda specializzata in tecnologie di sintesi vocale acquisita da Microsoft ma la cui operazione non si è ancora conclusa.
“Sebbene l’accordo per Nuance sia stato autorizzato nell’Unione Europea e negli Stati Uniti, deve ancora avere il via libera dall’Autorità per la Concorrenza e i Mercati del Regno Unito e una decisione su un’ulteriore indagine potrebbe non arrivare fino a marzo 2022. Microsoft può dunque aspettarsi un controllo normativo ancora maggiore per il suo massiccio accordo con Activision-Blizzard e le relative chiacchiere sul possibile risultato. Ci si aspetta che forniscano un commento continuo sui progressi dell’operazione, proprio come Nvidia ha fatto con Arm“.
Come si diceva in apertura, l’acquisizione di Activision dovrebbe concludersi entro l’anno fiscale 2023. Microsoft sembrerebbe essere piuttosto sicura in merito, tanto che ha già iniziato a discutere di come intende gestire i franchise del publisher dopo l’avvenuta operazione, ad esempio Call of Duty. Un modo evidentemente per rassicurare concorrenza e organi di controllo in vista delle indagini che si apriranno nei prossimi mesi.