Xiaomi è in procinto di prendere alcune decisioni molto importanti per l’esperienza d’uso dei suoi device. Nei suoi prossimi smartphone top di gamma, come ha spiegato Hugo Barra, non troveremo infatti lo slot per l’espansione di memoria. Poi è stato Lei Jun, amministratore delegato di Xiaomi, a chiedere il parere degli utenti su Weibo, il noto social network cinese: se la società smettesse anche di inserire il caricabatterie in ogni scatola di acquisto, i consumatori supporterebbero tale strategia commerciale? La motivazione riguarda l’impatto ambientale dei tanti caricabatterie microUSB 2.0 che ogni persona può avere in casa e che, sebbene abbiano un caratteristiche differenti, funzionano quasi sempre su tutti gli attuali dispositivi mobile.
Xiaomi Mi4
La reazione degli utenti è stata perlopiù negativa, nonostante la posizione di Jun possa sembrare valida. D’altronde è vero che basta un caricabatterie compatibile con tutti i dispositivi, ma ce ne sono alcuni che, per esempio, non supportano la ricarica rapida di MediaTek, funzionalità magari sponsorizzata in fase di annuncio. Soprattutto non è piaciuto agli utenti che Jun abbia additato l’impatto ambientale come motivazione, quando probabilmente sarebbe una scelta fatta per risparmiare sui costi.
L’assenza di un accessorio apparentemente banale come il caricabatterie può alleggerire molto le spese di produzione di un dispositivo, in particolare se si valuta la produzione di massa, e permetterebbe a Xiaomi di risparmiare alcuni milioni di dollari l’anno. Inoltre, l’azienda vende già separatamente un caricabatterie da parete con il proprio marchio: potrebbe quindi trattarsi di un modo per convincere gli utenti a comprare un caricabatterie dedicato.