La SIAE batte cassa. Chiesto l’aumento dell’equo compenso

La SIAE ha chiesto al Governo italiano di inserire nella Legge di Stabilità un emendamento

La Società Italiana Autori ed Editori ha chiesto al Governo Italiano di inserire nella Legge di Stabilità un emendamento che prevede la revisione del sistema di calcolo dell’equo compenso per copia privata che il consumatore deve pagare per “effettuare registrazioni di opere protette dal diritto d’autore” su supporti digitali.

L’emendamento sarebbe richiesto per uniformarsi al livello della media europea e per promuovere le attività culturali. In particolare, afferma Francesco Ribaudo (PD), uno dei firmatari, gli introiti “serviranno in parte per erogare borse di studio, finanziamenti ed altri benefici in favore dei nuovi talenti nei campi della musica, del cinema, del teatro e della letteratura.”

Grazie ai rincari richiesti ed ai nuovi compensi che potrebbero far entrare in gioco anche la Smart TV, la SIAE potrebbe incassare dai 130 ai 200 milioni di euro. Nel dettaglio, la SIAE ha chiesto la riduzione dell’equo compenso sui prodotti obsoleti, come ad esempio i nastri VHS ed i vecchi telefoni cellulari, ed un sostanzioso aumentato per smartphone, tablet e computer.

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