Il ban del 5G di Huawei in Svezia è stato confermato da un altro tribunale svedese. Di fatto, per chi non lo sapesse, un tribunale svedese ha inferto un altro colpo alle aspirazioni del colosso tecnologico cinese Huawei, mentre quest’ultima cerca di farsi strada nel mercato tecnologico europeo. L’OEM cinese aveva combattuto diversi casi giudiziari dopo che gli Stati Uniti avevano vietato alla società di accedere ai fornitori statunitensi e di partecipare alla fornitura di apparecchiature per l’infrastruttura 5G nel territorio americano.
Huawei: cosa succede in Svezia?
Il tribunale svedese ha confermato il divieto a Huawei di vendere apparecchiature 5G in Svezia. La società aveva presentato ricorso contro il divieto di ottobre 2020 da parte del regolatore svedese delle telecomunicazioni a causa di problemi alla sicurezza. Questo è il secondo appello che l’OEM perderebbe nella sua ricerca di ribaltare la decisione dell’ente regolatore.
La sentenza del tribunale afferma la necessità di salvaguardare la sicurezza della Svezia, che è di grande importanza e va sostenuta. Non era possibile pensare che Huawei avrebbe ottenuto una sospensione dal tribunale amministrativo dopo che il primo ricorso di dicembre era stato respinto.
La compagnia di Ren Zhengfei continua a insistere sul fatto di essere presa di mira ingiustamente sulla base di falsi sospetti di collegamenti con il governo cinese. Dice di essere delusa dal verdetto e che continuerà a perseguire altre opzioni legali a sua disposizione.
La Svezia non è l’unico paese in Europa che ha impedito a Huawei di partecipare al lancio di apparecchiature 5G. L’azienda cinese sperava che il suo appello avrebbe portato al ribaltamento della decisione della Post Telecom Authority. Di fatto, questa è rimasta la società leader nel settore delle telecomunicazioni di quinta generazione ma non è stata in grado di sottrarsi al sospetto di essere di proprietà del governo cinese.
Huawei afferma che attualmente sta studiando la sentenza e la giustificazione della corte per determinare se esplorare ulteriori rimedi legali che potrebbe utilizzare per proteggere i propri interessi legittimi. L’azienda si dice dice aperta a dialoghi costruttivi con le parti coinvolte per una risoluzione amichevole della questione. È di essere disposta a collaborare con l’organismo di regolamentazione e altre parti interessate per mitigare eventuali problemi di sicurezza che hanno portato alla blocco iniziale della società.