Dal 2020 Apple ha deciso di togliere EarPods e caricabatterie dalla scatola dei nuovi iPhone 12, così come nei modelli che son arrivati dopo. Questa mossa è stata alquanto controversa e sono in molti ad averla criticata.
Anche le società competitor hanno deriso la mela per questa iniziativa, salvo poi copiarla, in tutto e per tutto, nel corso del tempo. Pensiamo a Samsung che, proprio da poco, ha affermato che non solo i top di gamma, ma anche i midrange non riceveranno più un caricatore nella box di vendita.
Apple ha guadagnato miliardi togliendo il caricabatterie dalla scatola
Inizialmente, Tim Cook ha ribadito che questa policy era stata fatta in un’ottica “green”; di fatto, eliminando parte della scatola dei nuovi telefoni, si otteneva un grande risparmio sul fronte della carta usata per le confezioni dei device. Inoltre, i caricatori, spesso rimasti inutilizzati, finivano per creare nuova spazzatura. Giusto per citaer un po’ di dati, ricordiamo che le scatole più piccole di iPhone 12 hanno permesso all’OEM di Cupertino di risparmiare 2 milioni di tonnellate di carbonio rispetto all’anno precedente.
Ora, diciamoci la verità: sono in molti che non hanno mai creduto alle reali “buone intenzioni” di Apple: si dice che questa operazione sia stata fatta per l’avidità dell’azienda stessa. Ovviamente, noi non lo sapremo mai. Quello che si sa però, è che la rimozione del caricatore così come la vendita di accessori esterni ha consentito guadagni record alla società: oltre 6,5 miliardi di dollari finora. Mica poco.
Nelle notizie correlate, ricordiamo che proprio di recente, Tim Cook ha tolto i veli ai nuovi iPhone SE (2022): si parla di smartphone dal design classico ma con un cuore di ultima generazione (Apple Bionic A15). Non di meno, presentano il modem 5G e un GB di RAM in più sotto la scocca. Presente lo stesso display Retina HD da 4,7 pollici, con cornici larghe e pulsante Home con Touch ID al seguito. C’è la ricarica wireless ma non c’è la MagSafe.