La Cina rappresenta il 40% delle domande di brevetto 6G e la maggior parte di esse è depositata da Huawei;questo è quanto rivelato da un recente sondaggio emerso online.
Cina e 6G: un connubio (già) vincente
Il grande paese asiatico sta già lavorando alla prossima generazione di reti di comunicazione note come 6G che dovrebbero essere lanciate commercialmente entro la fine di questo decennio.
Una ricerca condotta da Nikkei Asia e dalla società di ricerca Cyber Creative Institute con sede a Tokyo mostra che la Cina è in cima alla lista con il 40,3% delle domande di brevetto 6G, seguita da vicino dagli Stati Uniti con il 35,2%. Il Giappone si è classificato terzo con il 9,9%, seguito dall’Europa con l’8,9% e dalla Corea del Sud con il 4,2%.
Per questo sondaggio sono state esaminate circa 20.000 domande di brevetto per nove tecnologie 6G. Ciò include comunicazioni, tecnologia quantistica, stazioni base e intelligenza artificiale. I paesi con un maggior numero di domande di brevetto hanno maggiori probabilità di essere all’avanguardia in termini di tecnologia avanzata e tendono ad avere una maggiore influenza sugli standard del settore.
Si prevedeva che lo sviluppo del 6G in Cina sarebbe stato lento a causa delle sanzioni imposte dal governo degli Stati Uniti nel 2019 a Huawei Technologies, ma il paese ha mantenuto la sua competitività mobilitando aziende e università statali.
Le domande di brevetto cinesi riguardano principalmente la tecnologia delle infrastrutture mobili. Ciò ha senso considerando che nell’era del 6G sarà necessaria una copertura aerea come i satelliti, combinata con stazioni base di terra per bande radio più ampie.
Una quantità considerevole di brevetti (12%) è stata depositata nientemeno che da Huawei, che controllava il 30% delle stazioni base mondiali nel 2020. Altri importanti detentori di brevetti includono società statali come State Grid Corporation of China e China Aerospace Science.
Si prevede che il nuovo standard sarà oltre 10 volte più veloce del 5G e consentirà la guida completamente autonoma, la realtà virtuale HD e Internet in tutto il mondo, anche nelle regioni più remote.
D’altra parte, gli Stati Uniti hanno un’elevata capacità tecnica nel software e nei terminali, grazie al possesso di molte società di smartphone e Internet. Qualcomm e Intel hanno acquisito molti brevetti per i chip utilizzati negli smartphone e in altre apparecchiature informatiche.
Infine, il Giappone, terzo per numero di brevetti, ha Nippon Telegraph & Telephone. Quest’azienda ha depositato molti patent riguardanti comunicazioni ottiche e reti di infrastrutture mobili nelle aree urbane: fra queste troviamo tecnologie per mitigare la congestione dei dati e i ritardi.