Continua la lotta intrapresa dal governo cinese contro la dipendenza dai videogiochi. Dopo i recenti limiti di tempo imposti ai giovani, arrivano nuove norme per regolamentare le microtransazioni.
La nuova normativa vieta gli acquisti in app a tutti i giocatori di età inferiore agli 8 anni, mentre i giovani tra gli 8 e i 16 anni possono spendere al massimo 50 CNY alla volta, per un massimo di 200 CNY mensili. Ai ragazzi tra i 16 e i 19 anni è concessa una spesa massima mensile di 400 CNY, mentre dai 19 anni in su non vige alcuna restrizione economica.
Al cambio attuale si tratta di poco più di 26 euro al mese per gli under 16 e circa 50 euro per i giocatori un po’ più grandi.
Con queste restrizioni, la Cina intendere combattere la diffusione di giochi che fanno delle microtransazioni la principale fonte di guadagno. L’enorme diffusione dei titoli free-to-play su PC, console e mobile, hanno spinto gli sviluppatori ad adottare un business model fortemente incentrato sull’acquisto di elementi cosmetici e contenuti aggiuntivi da parte dei videogiocatori.
Nella speranza di ridurre la dipendenza dai videogiochi di moltissimi giovani cinesi, il governo ha scelto di adottare politiche restrittive, allo scopo di salvaguardare la salute fisica e mentale di giovani e giovanissimi.