La carenza di chipset potrebbe continuare fino al 2023

Secondo quanto dichiarato da Richard Barnett, sembra che la carenza di chipset sia arrivata ad un punto critico e potrebbe continuare fino al 2023.
La carenza di chipset potrebbe continuare fino al 2023

La continua carenza di chipset si è evoluta nel più grande problema che il mercato deve affrontare. Dal settore dell’automotive all’industria dell’elettronica di consumo, tutti ne risentono. Gli analisti hanno sottolineato che tale criticità potrebbe continuare fino al 2023. Ma a differenza del passato, nel prossimo futuro ci saranno nuove ondate di carenza di componenti.

Carenza di chipset: il futuro non è roseo

Secondo un rapporto di BusinessInsider, poiché la fornitura di chip continua a essere ridotta e i costi dei wafer sono aumentati vertiginosamente, alcune aziende hanno iniziato a trasformare i propri modelli di produzione. Di fatto, stanno cercando di ridurre la domanda di wafer ridisegnando i chip.

Ma Richard Barnett, Chief Marketing Officer di Supplyframe, una società di analisi del settore dell’elettronica, ha dichiarato: “Nel complesso, nessuna di queste mosse è sufficiente per evitare completamente l’impatto che sta interessando tutti e continuerà a influenzare tutti“.

Barnett ha affermato che di fronte alla carenza di chip, le società colpite non hanno avuto i mezzi per farcela. Le strategie a breve termine possono acquistare solo una capacità di produzione di chip limitata, mentre gli investimenti a lungo termine possono richiedere mesi o anni per avere effetto. A suo avviso, la carenza di chip continuerà fino al 2023. Ma a differenza di una carenza convenzionale, questa arriverà a ondate.

Tre motivi dietro questa crisi

Supplyframe ritiene che ci siano tre ragioni principali che spiegano la mancanza di chip: domanda, ciclo del prodotto e priorità.

Sotto la tendenza a lungo termine dell’epidemia, la domanda dei consumatori per i prodotti elettronici è aumentata; i cicli dei prodotti (come la nuova serie di iPhone di Apple) hanno aumentato la volatilità del settore. In caso di fornitura limitata poi, TSMC, Intel e altre fonderie hanno dovuto dare la priorità a certe compagnie piuttosto che ad altre.

Richard Barnett ha sottolineato che tagliare le fonti di chipset di altre società da parte delle fonderie potrebbe essere dannoso per il loro futuro sviluppo aziendale. Ma per quanto riguarda i chipmaker, anche dopo che tale carenza si sarà alleviata, l’industria avrà ancora un boom. Barnett ha sottolineato che la domanda a lungo termine prevista per i prodotti elettronici è molto forte e l’epidemia l’ha solo rafforzata.

Non di meno, si è scoperto che il tempo di attesa per i SoC ha raggiunto anche le 18 settimane; come dimostra uno studio condotto dalla società di tecnologia finanziaria Susquehanna Financial Group, il tempo di consegna dei conduttori a maggio di quest’anno è aumentato di 7 giorni rispetto al mese precedente, raggiungendo quota 18 settimane.

In poche parole, per i produttori di chipset è diventato più difficile soddisfare la domanda del mercato.

Fonte: Business Insider

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