La carenza di chipset ha raggiunto la soglia critica

Stando a quanto si apprende da Asia Nikkei, sembra che la carenza di chipset sia arrivata ad una soglia critica già nel mese di giugno 2021.
La carenza di chipset ha raggiunto la soglia critica

La crisi dell’industria dei semiconduttori ha costretto i produttori ad aumentare la loro attività, poiché la domanda del mercato ha notevolmente superato la capacità attuale durante la prima fase della pandemia da Coronavirus. TSMC ha dovuto aumentare la propria produzione di chip per autoveicoli del 30% nel primo semestre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I nove principali OEM di SoC hanno registrato un record di entrate pari a 64,7 miliardi di dollari e le scorte dei loro prodotti sono andate “Sold Out” entro la metà dell’anno (giugno 2021). A riportare ciò è l’edizione giapponese del Nikkei Asian Review.

Quando ci sarà la svolta nell’industria dei chipset?

Le statistiche di TSMC, Intel, Samsung Electronics, Micron Technology, SK hynix, Western Digital, Texas Instruments, Infineon Technologies e STMicroelectronics mostrano che le società hanno aumentato la quota di materie prime nella struttura delle azioni fino ad un record del 24% entro la fine del mese di marzo di quest’anno. Tutto indicava che avrebbero aumentato il volume di produzione.

Allo stesso tempo, il tasso di aumento delle scorte di magazzino è rimasto indietro rispetto al tasso di vendita dei prodotti finiti.

Le case automobilistiche, ad esempio, hanno imparato un’amara lezione dal deficit che ha colpito il settore dei chip alla fine dello scorso anno, e ora preferiscono lavorare formando uno stock di componenti con diversi mesi di anticipo. Allo stesso tempo, i costruttori di macchine stanno cercando di aumentare il numero di fornitori di chip per ridurre i rischi.

Gli ordini duplicati sono molto difficili da isolare, ma alla fine possono portare ad una produzione eccedentaria. Gli esperti di Omdia prevedono che nel mercato dei chip di memoria nella prossima metà dell’anno, l’offerta supererà la domanda e i prezzi diminuiranno.

Nel frattempo, i chipmaker stanno aumentando con successo i loro profitti. I primi dieci leader di mercato in termini di capitalizzazione insieme hanno aumentato l’utile netto del 60% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. TSMC e Intel intendono effettuare importanti investimenti di capitale nella costruzione di nuovi impianti di produzione; ci aspettiamo una mossa simile anche da Samsung Electronics.

Vale la pena ricordare che la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, il più grande produttore di chip a contratto del mondo, ha recentemente superato il gigante tecnologico cinese Tencent, diventando così l’azienda più preziosa nella regione asiatica.

Fonte: Asia Nikkei

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