L’Italia avrebbe guadagnato il secondo posto all’interno della classifica dei paesi europei con più persone predisposte a spiare lo smartphone di un parente, un collega o un conoscente. Prima di noi, solo i tedeschi. La classifica si riferisce alla propensione ad inserire software spia all’interno di smartphone Android.
Un podio evitabile per l’Italia
A nostra difesa, potremmo considerare lo stacco fra l’Italia e la Germania che – secondo il grafico di casi di stalking tramite sistemi su smartphone Android pubblicato da Karspesky – prevede poco meno del 24%, su scala mondiale. Tuttavia, il nostro 2,65% non dovrebbe comunque renderci fieri.
Lo stalking ai danni di ignari utenti, il cui smartphone viene messo letteralmente sotto controllo sotto tutti i punti di vista, è purtroppo sempre più diffuso per un semplice motivo: i sistemi che permettono di farlo sono più semplici da utilizzare e anche molto più economici rispetto a qualche anno fa. Procurarsi tutti gli strumenti necessari è possibile via Internet, non serve nemmeno essere degli esperti informatici per riuscire nell’intento d’installare uno spyware all’interno di uno smartphone Android: in alcuni casi è possibile riuscire nell’intento anche senza avere a disposizione fisicamente lo smartphone della vittima.
Spesso, a decidere di affidarsi a questi metodi per tenere sotto controllo un utente sono persone vicine alla vittima: lo scopo non è dunque quello di rubare dei dati personali a scopo di estorcere denaro, ma “semplicemente” la volontà di tenere sotto controllo un parente, un collega o un amico. In totale, sembra che il fenomeno del cyber stalking eseguito sfruttando smartphone Android sia cresciuto del 373% nel 2019, con riferimento allo stesso periodo del 2018. Solo da gennaio ad agosto, a livello mondiale, Kaspersky ha segnalato un totale di più di mezzo milioni di attività di stalking tramite stalkerware installati sui device oppure di tentativi non andati a buon fine. Una cifra esorbitante, che purtroppo sembra destinata ad aumentare.